L’intervista a Giovanni Magistrale, Preside del liceo Scacchi di Bari

Come ha conosciuto Associazione Diplomatici e da quanto tempo i suoi studenti partecipano?

È l’ottavo anno che gli studenti del liceo Scacchi di Bari partecipano agli eventi dell’Associazione. Dei ragazzi poco più grandi dei miei studenti si presentarono nel mio liceo con questa iniziativa delle simulazioni dei principali organi dell’ONU e si instaurò subito un rapporto di fiducia.

Negli anni che idea si è fatto di Associazione Diplomatici?

Abbiamo iniziato con il CWMUN di New York e poi si sono aggiunti Democracy, Abu Dhabi e via dicendo. Dalle prime esperienze sia gli studenti che i docenti sono tornati sempre molto soddisfatti, dunque eccoci ancora qui, pronti a partire per la stagione 2018/2019.

E lei invece? Ha mai partecipato ad un progetto?

Sono stato sempre invitato ma a causa del lavoro non sono mai potuto andare.. fino a quest’anno quando finalmente ho potuto partecipare di persona alla grande simulazione di New York.

Ci racconti la sua esperienza nella Grande Mela.

È stato davvero emozionante. Ho alloggiato con i ragazzi, ho seguito i lavori delle commissioni,  ho partecipato alle sedute, sono stato nell’Assemblea Generale dell’ONU dove ho assistito al discorso di Bill Clinton. Ho potuto vedere di persona la serietà dell’Associazione, la serietà della formazione, l’entusiasmo dei ragazzi che partecipavano, il livello e la qualità dell’iniziativa.

Dunque il Cwmun come esperienza non solo didattica ma anche formativa, ritiene che sia un’attività realmente efficace, formativa e utile per i ragazzi?

Molto positiva da molti punti di vista, in primo luogo perché insegna agli studenti la metodologia didattica del “debate”. I ragazzi si abituano a documentarsi e a discutere le loro tesi, per non parlare dell’acquisizione delle competenze linguistiche, sono soft skills fondamentali per i giovani di oggi. Noi crediamo molto in questo tipo di formazione.

Quanti studenti partecipano ogni anno?

Il numero degli studenti varia. Non è un progetto della scuola ma un progetto che la scuola ospita e a cui partecipano non solo i nostri studenti ma anche quelli di altre scuole baresi. In genere il numero oscilla da 8 a 20, poi ci sono i ragazzi delle altre scuole. Onestamente penso che sia  un numero destinato ad aumentare perché sempre più anche le famiglie credono in questo tipo di iniziative così come ci credono i ragazzi che partono.

Qual è il progetto più amato dagli studenti, cosa li colpisce di più e perché secondo lei?

Non credo di poter parlare di preferenze, sono tanti gli studenti che partecipano sia a Democracy sia alle simulazioni dell’ONU. Da ex studente, però, credo che nel cuore dei ragazzi New York sia sempre la meta più ambita.

L’intervista a Maria Chiara Sidori, Dirigente Scolastico dell’Istituto Villa Flaminia

Nasce come docente di latino e greco e dopo una lunga esperienza in aula, la Prof.ssa Maria Chiara Sidori, dal 1992 è Dirigente Scolastico dell’Istituto Paritario Villa Flaminia, a Roma.


Come mai ha deciso di aderire ai progetti di Associazione Diplomatici e da quanto tempo i suoi studenti partecipano?

Ho conosciuto Associazione Diplomatici più di dieci anni fa e sono rimasta subito colpita dall’entusiasmo e dalla concretezza del progetto dell’avvocato Claudio Corbino, Presidente di Associazione Diplomatici. Ho subito colto la valenza formativa, più che gli aspetti della didattica, che poteva nascere da questo rapporto con l’Associazione.

 

 

Data la Sua esperienza di docente prima ancora che di Dirigente Scolastico, perché pensa che i progetti di Associazione Diplomatici siano formativi ed in particolare cosa la colpisce di più?

Mi piaceva molto l’idea che gli studenti fossero traghettati in una realtà così importante, come quella delle Nazioni Unite ad esempio, per la prima volta non come “vittime” che subissero un meccanismo degli adulti ma come protagonisti. Questo era il segnale nuovo, da un punto di vista educativo, che Diplomatici ci stava trasmettendo. Smettere di formare i ragazzi dall’alto ma renderli protagonisti e partecipi dell’azione e da questa suggestione poi sono nati tutti gli altri progetti che sono sfociati alla fine, due anni fa, nella redazione addirittura di un piano di alternanza scuola lavoro.

 

Sono molti gli studenti del Villa Flaminia che partecipano ogni anno alle iniziative di Associazione Diplomatici?

Si, una media di circa 20/30 studenti a progetto. Una media, quindi vuol dire che un anno possono partire anche 50/60 ragazzi. Posso dirle con certezza che l’anno scorso siamo stati la scuola che ha avuto il maggior numero di partecipanti al Change the World New York City. I ragazzi sono tornati entusiasti, un vero successo.

 

Il progetto arricchisce i ragazzi sicuramente da un punto di vista personale ma ai fini scolastici in che modo può influire? Quelli affrontati durante le simulazioni di Associazione Diplomatici, sono temi che normalmente vengono affrontati anche a scuola?

Tre anni fa abbiamo introdotto una nuova materia a scuola che si chiama Global Perspective. Rientra pienamente nel meccanismo di Associazione Diplomatici e per noi è un riscontro didattico. La scuola ha sposato un progetto esterno fondendosi in un’unica materia di insegnamento trasversale che non è una vera e propria materia ma è più un modo di affrontare i problemi di natura globale come ad esempio la siccità, il surriscaldamento del pianeta, etc.

 

Quest’anno durante il CWMUN di New York, l’ospite d’onore Bill Clinton ha parlato ai ragazzi di cooperazione, accoglienza dei migranti, la possibilità che Internet dà ai giovani di far sentire con più forza la loro voce. In che modo pensa sia istruttivo?

Il discorso di Clinton è stato meraviglioso, i miei docenti erano in collegamento con me su skype e l’ho seguito in diretta. Il discorso, il grande impatto emotivo soprattutto, è stato un po’ la sublimazione di questa public speaking che i ragazzi studiano a scuola e che in quell’occasione hanno vissuto sulla propria pelle da un personaggio come Clinton. Diciamolo, non capita tutti i giorni di potersi trovare nell’aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad ascoltare l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

 

Lei ha mai partecipato a qualche evento di Associazione Diplomatici?

Purtroppo io non sono mai andata personalmente né al CWMUN ad Abu Dhabi né al CWMUN a New York ma curo tutto da qui. Ci sono però dei professori referenti, io cerco di cambiare accompagnatore ogni anno per poter rendere protagonista anche il professore in modo che non si fossilizzi tutta la dinamica su un’unica persona. Sono molto soddisfatta perché i docenti tornano con impressioni molto positive, si creano dei meccanismi di sinergia tra professori e studenti e questo giova molto alla scuola e all’andamento scolastico dei nostri ragazzi.

 

Com’è il rapporto tra L’Istituto Villa Flaminia e l’Associazione Diplomatici?

Siamo in una sintonia talmente naturale, la dinamica della nostra scuola, proprio perché così antica nel sodalizio con Diplomatici è una dinamica pioneristica. Ci troviamo sugli stessi temi non avendoli neanche studiati insieme e così i ragazzi arrivano preparati ai progetti. Sarà per questo che poi i nostri alunni sono motivati perché partecipano ai progetti con una competenza ed una consapevolezza maggiore. Una storia di grande successo.

Alla scoperta del Kosovo con Associazione Diplomatici

WiP Kosovo – Balkan Studies, giunta alla sua seconda edizione, si è tenuta dal 17 al 25 giugno. Questa secondo viaggio ha portato nel paese di recente indipendenza 30 studenti universitari con un forte interesse per i Balcani e per la travagliata storia di questa terra.
Resasi indipendente nel 2008, il Kosovo si trova oggi ad affrontare numerose sfide, sia sul campo economico che dello sviluppo dello stato di diritto, del rispetto delle minoranze e della lotta alla criminalità. E, tuttavia, è un paese che ha incantato i giovani che hanno preso parte al progetto per la bellezza artistica e naturale così come per la gentilezza e l’accoglienza della popolazione locale.

Il viaggio ha seguito nella sua prima parte un filo storico, ripercorrendo la tragedia della guerra, della pulizia etnica e della difficile ricostruzione da parte delle Nazioni Unite con la missione UNMIK. Una ricostruzione non solo materiale ma anche morale, dopo le atrocità del conflitto e le vendette contro le minoranze. Durante i primi giorni, i partecipanti hanno visitato il Patriarcato di  Peć  e il Monastero di Visoki Dečani, simboli non solo della spiritualità serbo – ortodossa ma anche della cultura e arte serba nella regione nel corso dei secoli. Padre Petar ha accolto il gruppo di visitatori con grande generosità e disponibilità, mostrando le bellezze artistiche del Monastero, insieme all’Archimandrita Padre Sava.
L’attenzione si è poi spostata sulla guerra e sulle sue vittime, con la visita alla casa della famiglia Cerkezi, che la Sig.ra Cerkezi ha trasformato in museo di ricordi dopo l’uccisione del marito e dei quattro figli. La visita alle due località a maggioranza serba, Velika Hoča/Hoca e Madhe e il Quartiere serbo di Rahovac/Orahovac, che moltissimi giovani hanno preferito lasciare, hanno completato il quadro delle conseguenze del conflitto inter-etnico nella parte meridionale del Kosovo. L’incontro presso il Centro di Documentazione a Pristina con Humanitarian Law Center ha infine chiuso il cerchio per quanto riguarda il processo di identificazione dei criminali di guerra e la loro punizione, il problema della verità storica non condivisa da padre dell’etnia albanese e serba e l’opera di sensibilizzazione fatta nelle scuole del Kosovo per quanto riguarda il tema delle vittime di crimini di guerra a prescindere dall’appartenenza etnica.

In quale direzione va il Kosovo oggi, a dieci anni dalla dichiarazione di indipendenza? e quali le sue prospettive di integrazione europea? A queste domande hanno risposto sia il  Generale Cuoci, Comandante di KFOR, che l’Ambasciatore Sardi e i funzionari dell’Ufficio dell’Unione Europea in Kosovo ed EULEX. Mentre la situazione relativa alla sicurezza sembra in gran parte stabilizzata, con l’attribuzione sempre maggiore di responsabilità e competenze alla polizia locale, difficoltà permangono dal punto di vista dell’avvicinamento agli standard europei di economia di mercato, dell’apparato giudiziario e della lotta alla corruzione e al crimine organizzato.

Per comprendere il grado di difficoltà che le municipalità a maggioranza serba del nord e le istituzioni del Kosovo ancora incontrano, i partecipanti hanno visitato Mitrovica Nord insieme ai Carabinieri dell’MSU, venendo a conoscenza dell’importanza del ruolo di questa forza impegnata nella zona più calda del paese, così come Il briefing precedentemente  tenuto dal Comandante Di Stefano e la visita alla Base dell’MSU.

La bella città di Prizren ha affascinato il gruppo nella giornata dedicata al turismo libero di questo che è stato un importante crocevia di commerci in epoca ottomana e luogo dove la Lega degli Albanesi rivendicò nel 19°secolo la propria determinazione a diventare uno stato. L’ultimo giorno ha visto i partecipanti impegnati nella visita alla tekke Bekhtashi a Gjakovë/Đakovica uno dei molti luoghi di culto della setta sufi, e nel debriefing finale prima del rientro in Italia, dove le emozioni del viaggio, le impressioni e le riflessioni sulla ricostruzione del Kosovo e le sue molte sfide sono state condivise…con un po’ di tristezza per l’imminente fine del viaggio.

WiP Washington: si è conclusa la seconda edizione

La seconda edizione del WiP Washington – American Studies si è tenuta a Washington D.C dal 4 al 10 giugno, con la partecipazione di 16 studenti di Economia, Scienze Politiche e Relazioni Internazionali provenienti da sette diversi atenei italiani.

WiP Washington è stato ideato per consentire ai partecipanti di visitare il centro politico e decisionale dell’unica superpotenza esistente e, allo stesso tempo, di venire a contatto con attori locali ed internazionali che influenzano i sistemi decisionali politici ed economici del Nord America così come a livello mondiale.

La prima parte del programma è stata dedicata all’incontro con funzionari del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, le principali istituzioni finanziarie che operano rispettivamente a favore della stabilità finanziaria e dello sviluppo dei paesi membri. Nel corso dei due incontri sono stati esaminati gli scenari di crescita o potenziale crisi dell’area del Mediterraneo, così come le politiche di sostegno ai paesi in via di sviluppo.

Poiché nell’agenda della Presidenza USA entra anche la revisione dell’accordo NAFTA con il Messico e il Canada e un più drastico controllo dell’immigrazione proveniente dal Messico, i partecipanti hanno incontrato i rappresentanti di ProMexico e dell’Ambasciata del Messico per una panoramica sulle attività economiche del loro paese, le prospettive di crescita e le relazioni con il loro più potente vicino. Nel corso del briefing, è stato anche toccato il tema delle elezioni in Messico che, come sappiamo, hanno portato proprio in questi giorni alla proclamazione del Presidente Lopez Obrador. La visita all’Istituto di Cultura del Messico, uno dei palazzi artisticamente più interessanti della capitale statunitense, è stata rappresentativa del contributo culturale del Messico alla capitale statunitense.

L’evolversi della diplomazia USA di fronte alle nuove sfide internazionali è stato al centro della conferenza che si è tenuta al Centre of International and Strategic Studies, in occasione della presentazione del libro dell’Ambasciatore Rick Barton “Peace Works: America’s Unifying Role in a Turbulent World”. Anche la visita ad uno dei principali Think Tanks mondiali, il Woodrow Wilson Center, ha avuto per oggetto la politica estera americana sotto la Presidenza Trump.

La visita all’Ambasciata d’Italia ha poi consentito ai giovani di cogliere interessanti aspetti relativi all’azione diplomatica del nostro paese, in particolare per quanto riguarda la diplomazia culturale, nell’ambito della quale certamente il nostro paese è una superpotenza. In questa occasione è stato anche possibile capire in cosa consista il lavoro di un diplomatico, come si accede a questa carriera e come si sviluppa.

Ha concluso il viaggio la visita ad uno dei centri della NASA, il Goddard Flight Center: al suo interno si sta oggi lavorando alla messa a punto del più potente telescopio spaziale, the James Webb Space Telescope, che sarà inviato nello spazio dalla Guyana francese nel 2020.

Si conclude alla grande la II edizione del Festival Mare Liberum

Difesa della democrazia e della Costituzione, nuovi equilibri in Europa dopo le vittorie dei populisti, nuove forme di finanziamento della politica, utilizzo e censura dei social network: mille studenti siciliani hanno affollato le aule dell’università di Catania e del Consiglio comunale per la seconda edizione del Festival di geopolitica Mare Liberum organizzato dall’Associazione Diplomatici e dall’EWEI (Eastwest European Institute) che vanta nel suo comitato scientifico nomi come quelli di Romano Prodi, Enrico Letta, Joschka Fischer, Javier Solana, Pier Carlo Padoan, Paola Severino, Sylvie Goulard.

Tre giorni trascorsi nel confronto tra ragazzi e addetti ai lavori (politici, manager, professori universitari, magistrati, operatori della formazione, giornalisti) per cercare di capire un po’ meglio le dinamiche complessive del bacino del Mediterraneo e dell’Europa stretti tra cambiamenti politici, migrazioni, alleanze, tragedie ma tenendo sempre il focus sul futuro e sulla possibilità di migliorare, o forse anche cambiare, il mondo.

Ma non erano solo i ragazzi ad interrogare gli esperti per chiedere loro chiarimenti e delucidazioni. In molti panel si è assistito all’esatto contrario: sono stati proprio i relatori ad intervistare i ragazzi, a chiedere quali erano le loro idee e proposte, a farli uscire allo scoperto. Ed è stata proprio questa, in fondo, la caratteristica più seduttiva del Festival: i protagonisti – come sempre avviene agli eventi di Diplomatici – sono proprio i ragazzi. Ed è per questo che Mare Liberum ottiene ogni volta un successo crescente.

Abbiamo voluto dare ai tanti studenti che sono intervenuti – dice Claudio Corbino, presidente di Diplomatici – la centralità di questi giorni di dibattito. Non il solito forum dove ministri o professori parlano dagli scranni e loro ascoltano, spesso annoiandosi, ma un confronto vero e alla pari tra le conoscenze dei primi e le esigenze e le aspettative dei secondi”.

Uno degli interventi più seguiti è stato quello di Christian Dargnat, intervistato dal direttore della rivista di geopolitica Eastwest Giuseppe Scognamiglio, che è un uomo affascinante e concreto: atleta (quasi olimpionico per la Francia nella maratona), manager della finanza (è stato fino a poco fa Ceo della banca BNP Paribas) e attualmente responsabile del finanziamento del movimento politico En Marche. Insomma colui che ha dato ad Emmanuel Macron un indispensabile mano a diventare Presidente della Francia.

Emmanuel mi ha chiesto se volevo essere della squadra che tentava questa impossibile impresa. Dovevamo raccogliere un sacco di soldi e io non avevo mai fatto un lavoro del genere. Ho lasciato il mio incarico di manager e mi sono messo a chiedere soldi per cambiare la Francia. In un anno abbiamo raccolto quasi 17 milioni di euro. Pensate che dopo En Marche il secondo partito ne ha raccolti 2,5”. Una vera impresa che ha permesso di vincere le elezioni contro tutti i pronostici che vale ancor di più se pensiamo che, mentre in Italia il limite di finanziamento ai partiti per le persone fisiche è di 100mila euro, in Francia è di 7,5mila.

Per raggiungere questo risultato – continua Dargnat – abbiamo lavorato moltissimo con il web. Ma non potevamo subito chiedere soldi via mail. E’ stato fatto tutto un lungo lavoro di avvicinamento al partito. Abbiamo fatto conoscere il nostro programma, abbiamo cercato di avvicinare i francesi alle nostre posizioni, li abbiamo invitati ai nostri eventi e, solo dopo tutto questo, abbiamo cominciato a fare found raising. E’ stato un lavoro lungo e difficile ma, una volta cominciato, è stato veloce e molto efficace. Posso dire che, vedendo in En Marche la possibilità di cambiare la Francia, tanta gente ha contribuito economicamente e ha cominciato a lavorare per noi volontariamente e gratuitamente, ed anche questo in fondo è stato un bel modo di finanziarci”.

A un ragazzo che gli chiedeva cosa si deve fare per raggiungere questi risultati in così poco tempo, Dargnat ha risposto: “Punto primo: un obiettivo. Punto secondo: la fiducia. Punto terzo: la determinazione. Punto quarto: un po’ di fortuna. Per realizzare i propri sogni basta questo. Voi dovete solo crederci”.

Quattro minuti di applausi e standing ovation per Giuseppe Ayala, magistrato PM al maxiprocesso di Palermo e amico di Giovanni Falcone e poi deputato e senatore che ha commentato il bel film diretto da Stefano PistoliniFollow the money, il metodo Falcone” prodotto da Sky. Interessante anche la lezione del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro sulle possibili infiltrazioni mafiose nelle associazioni antimafia.

E ancora, l’ex premier Enrico Letta, l’ex ministro del lavoro Enrico Giovannini, la vice governatrice della Banca di Francia Sylvie Goulard. Tra tanta serietà c’è stato spazio anche per lo sport con la chiacchierata seguitissima con Walter Sabatini, ex ds di Palermo, Roma e Inter: lo stato del calcio italiano, della grande affluenza di campioni o presunti campioni dall’estero, dello scandalo Fifa, dei mondiali di calcio prossimi in Russia e di quelli in Qatar nel 2022. Corbino ha citato Marco Tardelli (che è anche ambasciatore dell’Associazione Diplomatici nel mondo) e Sabatini ha detto: “Uno dei più grandi centrocampisti e soprattutto una grande persona. Coraggio, altruismo e fantasia, come cantava Francesco De Gregori, sono tre qualità che sicuramente il Tardelli giocatore aveva e il Tardelli uomo ha ancora con sé”.

Si è conclusa alla grande la prima edizione del WiP Japan

Associazione Diplomatici è volata a Tokyo, dal 10 al 17 maggio, per la prima edizione del WiP Japan, un innovativo progetto formativo pensato per offrire agli studenti universitari italiani l’opportunità di confrontarsi in prima persona con alcune delle principali sfide che le relazioni internazionali presentano oggi in territorio asiatico.

Quindici ragazzi italiani hanno avuto l’occasione di approfondire e conoscere da più vicino uno dei paesi più sviluppati del pianeta. Per poter comprendere i tratti di una cultura profondamente diversa da quella occidentale, la prima parte del viaggio è stata dedicata all’immersione nella cultura giapponese, con due giornate dedicate alla scoperta di Tokyo, delle sue complessità e dei suoi tratti futuristici, calandosi totalmente nella realtà locale.

Terminata la visita della città, via con gli incontri istituzionali che hanno portato i ragazzi ad approfondire le dinamiche geopolitiche dell’Asia: il primo è stato in ambasciata, dove gli studenti sono stati accolti dal Ministro consigliere Morini Lorenzo e successivamente hanno potuto confrontarsi con i membri della Sasakawa Peace Foundation e del Japan Institute of International Affairs.

La nostra delegazione ha poi fatto visita alla IOM – UN Migration di Tokyo, la sede nata nel 1981 impegnata ancora oggi nella raccolta fondi per programmi e progetti nazionali in linea con la strategia e le priorità dell’IOM ed in seguito hanno avuto il piacere di visitare e avere un incontro con alcuni dei membri della delegazione dell’Unione Europea in Giappone.

L’ultima giornata a Tokyo è stata dedicata alla visita  della Japan International Cooperation Agency e successivamente gli studenti, accompagnati dal professor Tomhatsu, hanno visitato la NDA nella Penisola di Miura dove si è parlato di geopolitica e delle relazioni con Cina e Nord Korea. 

Con il progetto in Giappone, WiP ha voluto aprire una finestra sullo scenario asiatico in un momento di crescente preoccupazione per le capacità atomiche della Corea del Nord. Un viaggio alla scoperta degli scenari e delle implicazioni per la sicurezza internazionale. Le visite sul campo presso Think Tanks, Organizzazioni Internazionali e Istituzioni Locali hanno avuto come obiettivo quello di fornire ai partecipanti gli strumenti per interpretare questo scenario e capire l’evoluzione della posizione del Giappone, comprendere la portata della minaccia nucleare nord-coreana e cogliere i tratti salienti delle relazioni fra questo paese, la Cina e gli Stati Uniti.

A Catania è tutto pronto per “Mare Liberum”

L’evento “Mare Liberum”: Festival di Geopolitica di Eastwest, che lo scorso anno ha coinvolto oltre mille studenti italiani per parlare di migranti, di legalità, di clima, di sviluppo sostenibile, di religione, si svolgerà a Catania dal 25 al 27 maggio 2018. Il Festival, alla sua seconda edizione, nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Diplomatici e Eastwest, prevede tre giornate d’incontro e dialogo a Piazza Università. Un’opportunità  di confronto tra leader e nuove generazioni per comprendere la dimensione del Mediterraneo e riconsiderare la centralità dell’Europa.

Una riflessione sui principali avvenimenti geopolitici internazionali, con esperti e protagonisti che dialogano con un pubblico ampio, e con gli studenti. L’impegno a rendere accessibili temi complessi, con un linguaggio informato e serio ma semplice e immediato. Durante la prima edizione sono stati molti gli studenti che hanno ascoltato e interrogato potenti della terra, come l’ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi. o come l’ex Segretario Generale della NATO Javier Solana.

Una lettura dei fenomeni internazionali attraverso più forme d’espressione: giornalismo, politica, economia, letteratura, religione, fotografia, arte, teatro, gastronomia, sport. comprendere la dimensione sovranazionale del Mediterraneo per riconsiderare la centralità dell’Europa, tra est e ovest, tra nord e sud del mondo. 

Tra i principali speaker del Festival ci saranno:

Sylvie Goulard, già Ministro della Difesa della Repubblica Francese, politica e saggista francese, eurodeputata per il Movimento Democratico dal 2009 e dal 2016 affiliata al movimento En Marche!; Christian Dargnat, CEO di BNP Paribas ed ex Presidente dell’European Found Asset Management Association (EFAMA) e stretto collaboratore del Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron; Angelino Alfano, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Enrico Letta, già Presidente del Consiglio Italiano, politico e professore universitario italiano, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dall’aprile 2013 al febbraio 2014 ed Enrico Giovannini, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ed attualmente fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).

Il titolo, “Mare Liberum”, vuole riproporre, in chiave attuale, il concetto di un mediterraneo che appare sempre più caratterizzato da una dimensione del tutto sovranazionale che deve spingere tutti gli attori a riconsiderare l’effettiva centralità dell’Europa e del Mediterraneo stesso, non solo tra est e ovest, ma anche tra nord e sud del mondo.

Bicameralismo perfetto ed immigrazione: i temi della settima edizione del Change the World for Democracy

Si è conclusa alla grande la settima edizione del programma Change the World for Democracy, la più conosciuta e importante scuola di formazione per ragazzi che vogliono intraprendere carriere legate al funzionamento delle Istituzioni nazionali ed internazionali.

Sono stati quasi 300 gli studenti provenienti da tutta Italia, universitari e liceali, che dall’8 all’11 maggio si sono ritrovati a Roma per rivestire l’importante ruolo di parlamentari.

Flussi migratori e la loro regolamentazione in Europa e bicameralismo perfetto, questi i due topic assegnati, rispettivamente agli universitari il primo ed hai ragazzi del liceo il secondo.

Come ogni tradizione che si rispetti, i giovani deputati sono stati accolti presso l’Università Europa di Roma da Alessandro Pisanu, coordinatore operativo della sede di Roma, che ha sollecitato gli studenti a “sfruttare questa occasione per riappassionarsi a quelle che sono le Istituzioni e la politica” e dai Presidenti delle due Camere per questa edizione del CW for Democracy, l’avvocato Marco Stasi, coordinatore della sede Puglia, che introduce un tema “centrale nell’agenda politica italiana ed europea, un tema che ha molto diviso. Il topic ci chiede di analizzare il fenomeno dei flussi migratori dal punto di vista dell’Unione Europea, quindi la vostra lettura di questo argomento deve necessariamente passare dal contesto normativo europeo non dimenticando quali sono i dati in Italia”.

Prende poi la parola il Presidente della sessione scuole, Valeria Corbino, Coordinatrice della sede di Associazione Diplomatici a Palermo, che durante la Cerimonia di Apertura dei Lavori ha introdotto il tema del bicameralismo perfetto facendo un’analisi non solo politica ma anche storica.

La complessità sociale del ’48, anno in cui è entrata in vigore la nostra Costituzione, consentiva l’utilizzo di questo procedimento più complesso e ponderato, è probabile invece che la società di oggi, molto più veloce, dove ci sono molti più temi su cui discutere, possa avere necessità di scegliere delle procedure più snelle che consentano una maggiore efficacia e soprattutto mettano un freno ad alcune derive che in qualche modo possono essere poco democratiche. Il tema è complicato e va affrontato sotto diversi aspetti ma sono certa, che come sempre accade durante Democracy, le soluzioni che troverete saranno molto efficaci”.

Al termine della Cerimonia di Apertura dei lavori, i ragazzi si sono spostati presso l’albergo Roma Aurelia Antica per l’inizio vero e proprio dei lavori divisi in gruppi.

Durante le tre giornate di simulazione del Parlamento italiano i ragazzi hanno anche incontrato Salvatore Carrubba, Presidente di Future Leader Society che ha indirizzato i ragazzi sui topic oggetto della loro proposta di legge e poi via di nuovo concentrati al massimo a negoziare, dibattere e fare nuove proposte legislative.

Venerdì 11 maggio presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio, i giovani onorevoli sono stati accolti da Maria Edera Spadoni, Vice Presidente della Camera pentastellata, che ha incoraggiato i ragazzi a svolgere sempre il proprio dovere citando l’articolo 54 della Costituzione. Discorso ripreso anche da Claudio Corbino, Presidente di Associazione Diplomatici, che ha sottolineato che “fare il proprio dovere è un concetto che va esaltato al massimo“.

Una volta conclusasi la Cerimonia di Accoglienza dei ragazzi nelle Aule del Parlamento, gli studenti si sono poi potuti concentrare per discutere e votare le diverse proposte di legge finali. Due disegni di legge per modificare l’articolo 70 della Costituzione italiana in tema di bicameralismo perfetto e per avviare politiche di integrazione e accoglienza dei migranti in Europa. Trecento ragazzi e solo due proposte di leggi vincenti.

In medio stat virtus” è il nome della coalizione dei ragazzi delle scuole che ha presentato il disegno di legge maggiormente votato in parlamento, a favore del mantenimento del bicameralismo perfetto: “Il potere del popolo deriva da ogni singolo cittadino, la nostra vita quotidiana è espressione di questo ideale. Vi invito a votare la nostra proposta di legge, vi invito a salvare il bicameralismo perfetto e con esso i parlamentari, i nostri rappresentanti”.

Tra i gruppi degli universitari, invece, ad avere la meglio è stata la coalizione che ha fatto della propria proposta di legge “una legge di civiltà”: “Abbiamo esaminato tutti i problemi per trovare delle soluzioni concrete ed efficaci, non solo fattive ma che devono essere fatte per sopprimere ad una mancanza della normativa sia italiana che Europa, in tema di immigrazione. Chiediamo il vostro aiuto per una legge che non sia solo una legge di giustizia ma che sia una legge di civiltà. Viva Democracy!”.

Si è conclusa alla grande la seconda edizione del CWMUN BARÇA

Grande successo per la seconda edizione del CWMUN Barcellona, progetto di simulazione organizzato da Associazione Diplomatici in collaborazione con la prestigiosa scuola internazionale, St Peter’s School di Barcellona.

Quest’anno il progetto, che si è svolto dal 20 al 22 aprile, ha visto la partecipazione di trecento ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo: Spagna, Russia, Inghilterra, Namibia e Italia per citarne alcuni.

Come ormai da tradizione, la Cerimonia di apertura dei lavori si è svolta presso l’Aula Sacra dell’Universitat Abat Oliba CEU, pensata ed edificata da un allievo del “maestro” Antoni Gaudì, alla presenza Vice Rettore dell’università, Alessandro Mini, il Direttore Esecutivo di Associazione Diplomatici, Alessandro Dimaiuta e la responsabile dei MUN alla St Peter’s School.

A gran sorpresa quest’anno, insieme agli ospiti sopra citati, hanno parlato alla platea, dell’importanza e del valore della simulazione anche sette delegates provenienti da sette diverse scuole internazionali partecipanti.

La St Peter’s School è stata teatro della simulazione, dove i ragazzi si sono confrontati su importanti temi come: “The use of communication technologies by terrorist groups”, “The threat of nuclear weapons and the international response to the Democratic People’s Republic of Korea’s tests”, “The refugees crisis in the Mediterranean”, “Threat to international peace caused by terrorist acts”, in lingua inglese, simulando i lavori del Consiglio di Sicurezza e del Comitato internazionale di controllo dei narcotici.

La conferenza si è conclusa alla presenza del Direttore della St Peter’s School, Jordi Ginjaume Culell, con la premiazione delle delegazioni che durante i lavori si sono distinte dimostrandosi più attente, più preparate, più abili, ma soprattutto più appassionate.

Novità della seconda edizione della simulazione catalana è stata la possibilità, per il vincitore del  premio Delegate Awards, di parlare durante la Cerimonia di chiusura dei lavori ed esporre il lavoro svolto durante le tre giornate di simulazione, dalle risoluzioni trovate alle strategie adottate.

“Sfide per l’Europa”, l’EWEI inizia da Parigi

È stata una della città più romantiche al mondo, Parigi, ad ospitare la primissima edizione dell’EastWest European Institute, il progetto nato dalla collaborazione tra Associazione Diplomatici e la rivista di geopolitica EastWest.

Approfondire le tematiche europee più attuali e promuovere nuovi programmi con un ciclo di incontri e simulazioni sul funzionamento delle Istituzioni dell’Unione Europea, coinvolgendo studenti provenienti da tutta Europa, sono le componenti principali di questa nuova realtà formativa.

Dal 15 al 20 aprile, sono stati venticinque gli studenti italiani e stranieri, universitari e liceali, che si sono riuniti nella capitale francese e che hanno lavorato in veste di veri e propri ministri degli Stati membri per affrontare il delicato tema, di portata europea, in materia di politica migratoria.

Come ogni progetto di simulazione che si rispetti, gli studenti sono stati accolti da uno dei promotori dell’ EWEI nonché direttore della rivista EasteWest, Giuseppe Scognamiglio, presso la sede del Conseil Économique, Social et Environnemental, CESE, per dare il via ai lavori della prima esperienza di simulazioni degli organi dell’UE.

Il nuovo progetto formativo non si è limitato solo a far vivere ai ragazzi l’esperienza di delegati ma ha anche dato loro la possibilità di visitare una delle principali Istituzioni Rappresentative come l’Assemblée Nationale, ramo del parlamento francese, la cui sede si trova nello storico Palazzo Borbone sulla Rive Gauche parigina.

Durante la simulazione, svoltasi presso la Grande École SciencesPo, i delegati sono stati chiamati ad emendare in particolare il regolamento europeo 604 del 2013, detto anche Regolamento Dublino III, il documento principale adottato dall’Unione in tema di diritto d’asilo.

In questa occasione gli studenti sono anche stati ospiti di Enrico Letta, Dean della Paris School of International Affairs dell’Università SciencesPo, nonché ex Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, godendo della possibilità di avere un confronto aperto sul tema delle “sfide per l’Europa”: si è parlato di partiti emergenti e della forza dell’Europa nel contesto internazionale.

Al termine dell’incontro l’ex Presidente invita i ragazzi a riflettere: “Il 2019 sarà un anno decisivo per l’Europa, l’UE cambierà completamente, per cui bisogna essere quanto più preparati all’analisi di questo momento storico”.

Il lavoro dei delegati si è concentrato soprattutto sullo sviluppo di strumenti giuridici ad hoc per fronteggiare le emergenze; sull’avviamento di una riforma improntata sulla promozione di nuove misure di integrazione; su una maggiore condivisione della responsabilità degli Stati membri per quel che riguarda la gestione dei flussi migratori; sull’elaborazione di misure volte a ridurre gli incentivi a favore dell’immigrazione clandestina ed in particolare sulla loro capacità di riscrivere norme europee più eque e solidali.

La grande preparazione, l’entusiasmo e la voglia di cambiamento ha permesso ai giovani delegates di trovare un accordo in materia su una nuova chiave di distribuzione dei migranti basata su sistemi demografici, politici ed economici, consentendo così alle delegazioni ungherese e italiana di vincere il premio come migliore delegazione durante la Cerimonia di Chiusura dei lavori.

Il mio vero suggerimento è di porvi una sola domanda: sono pronto a servire? Sono pronto a spendere parte della mia vita per servire il mio paese?”, è con queste parole che Stefania Rosini, Ministro Plenipotenziario presso la sede dell’Ambasciata italiana in Francia in Rue de Varenne, nel famoso ed elegante quartiere parigino di Saint Germain Des Pres, ha premiato i ragazzi e chiuso la prima edizione dell’EWEI.