Abbiamo parlato tanto di come costruire un buon curriculum vitae, di quali informazioni metterci dentro e di come mettere in risalto le nostre qualità e il nostro percorso di studi.
Ora è il momento di passare alla fase successiva! Una volta che il cv ha raggiunto il suo obiettivo, farci contattare per il colloquio, dobbiamo prepararci nel migliore dei modi al confronto face to face.
Naturalmente, sembra scontato dirlo ma non è così banale, prima di affrontare il colloquio è necessario prepararsi a puntino sull’azienda, conoscere le posizioni al suo interno, studiare il sito.
Fondamentale anche la puntualità, un aspetto che dice già molto sul candidato: meglio anticipare di qualche minuto piuttosto che arrivare di corsa, trafelati, in ritardo. Anche l’abbigliamento parla già da sé. È importante non indossare abiti troppo eccentrici. Se infatti è giusto rispettare la propria personalità e non soffocarla, è anche vero che a primo impatto bisogna dare l’impressione di essere ordinati, puliti, semplici e concentrati più sul lavoro che su come apparire.
Ricordate di salutare ed essere cordiali con chi sta per farvi il colloquio e con tutte le altre figure che incontrate prima e dopo il momento del confronto. E cercate di essere spontanei durante la conversazione. Non mentite sulle vostre esperienze, piuttosto sottolineate il fatto che siete disposti a imparare cose nuove e mettervi in gioco.
Prendete qualche appunto se necessario e fate domande quando richiesto (non sull’aspetto economico!): “C’è possibilità di crescita all’interno dell’azienda?”, “È un lavoro in cui si viaggia o si resta sempre in ufficio?”, “Posso migliorare le mie competenze?” Preparatevi anche sulle fatidiche domande “Dove ti vedi fra 5 o 10 anni”, “Perché vorrebbe lavorare qui?”, “Qual è l’attività che ha gestito con meno successo e perché?”. Dei must di ogni colloquio!
Ricordate che il colloquio può durare circa 20 o 30 minuti. Non mostrate di aver disperatamente bisogno di quel lavoro, fatevi anche corteggiare (senza esagerare!). E occhio alla reputazione digitale! In che senso? La prima cosa che i recruiters fanno è cercare il vostro nome su Facebook, Instagram e gli altri social. Metteteli privati o evitate di pubblicare foto e commenti compromettenti.
Mettete tutto in positivo, anche le critiche: non fate una grande impressione se criticate colleghi, datori di lavoro o clienti di esperienze in corso o passate, ma poneteli come possibilità di crescita.