Cosa succede dopo il Change the World for Democracy: l’esperienza di nove studenti che hanno dato vita a un’associazione

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Nove ragazzi diversi fra loro ma legati da un interesse comune: quello per la politica. Una passione che li ha portati prima a Roma per partecipare al progetto di Associazione Diplomatici Change the World for Democracy, dove si sono conosciuti, e poi a fondare un’associazione di promozione sociale per dare seguito alla loro missione comune: promuovere la cittadinanza attiva valorizzando i principi e i valori fondanti dell’Unione Europea. «Studiando Giurisprudenza sono sempre più convinta che lo Stato deve essere libero e deve parlare al popolo e fare l’interesse dei cittadini tenendo sempre presente il concetto di democrazia» – dice la ventunenne Roberta Ruggieri, che frequenta il 3° anno di Giurisprudenza alla LUISS Guido Carli di Roma.

Partecipando a Democracy ho avuto la possibilità di entrare nel meccanismo della politica e rendermi conto che non sempre è facile parlare di democrazia. Ci siamo accorti che è facile giudicare l’operato finale senza tenere conto dell’iter legislativo e normativo che c’è dietro». Un giudizio che, spesso, porta i cittadini, soprattutto giovani, ad allontanarsi dalla politica. «Molti dei ragazzi sono già influenzati da esperienze pregresse – interviene Riccardo Testa, 22 anni, al 4° anno di Giurisprudenza alla LUMSA di Roma e impegnato in uno stage presso l’organizzazione europea di cyber security – mentre credo che bisognerebbe avere un approccio obiettivo, soprattutto alla nostra età.

Anche Andrea Natale studia Giurisprudenza, ha 24 anni e sta per laurearsi alla Statale di Milano. «Fin dalle scuole medie sono stato affascinato dall’idea di mettere in pratica le proprie idee nella vita di tutti i giorni. La politica, per me, non è solo mera burocrazia, ma mettere in atto una tua idea e riportarla nel concreto».

Per Roberta la passione per la politica nasce dalla curiosità di capire come sono strutturate le cose e dall’ammirazione per uomini e donne che nel corso della storia si sono fatte valere dal punto di vista politico e umano. Ma anche dalla voglia di non restare fuori da quello che succede in Italia e nel mondo. Mentre nella famiglia di Riccardo si respira da sempre aria di politica. «Da piccolo pensavo significasse appartenere a un’unica bandiera, ma crescendo mi sono reso conto che abbraccia tanti rami della nostra società», dice lo studente, convinto dell’importanza di insegnare l’educazione civica nelle scuole per essere pronti, a 18 anni, ad affrontare il mondo istituzionale.

«Il primo obiettivo che mi ero prefissato partecipando a Democracy era capire come si costruisce una legge, mettere in pratica le doti di mediazione fondamentali in politica, riuscire a raggiungere un compromesso», spiega Andrea. Ma anche fare network con coetanei che condividono le stesse passioni e con cui, oltre a una bella amicizia, è nata pure un’associazione. Insieme a Federica Torre, Marco Laudato, Federica Andreotti, Paolo Intennimeo, Mariavittoria Natale e Giorgio Autieri, i tre ragazzi hanno dato vita a Europa per l’Italia, che nasce a Roma nel febbraio 2020.

«L’anno scorso Andrea ci ha proposto di organizzare conferenze e seminari con l’obiettivo di informare i ragazzi che avrebbero votato per la prima volta per le elezioni del parlamento europeo e l’idea ci è piaciuta molto», racconta Riccardo, che insieme ai colleghi ha organizzato gli incontri a Roma, Milano, Salerno e Siena». Un lavoro di sensibilizzazione e informazione che oggi, a causa della pandemia, sta proseguendo online, in attesa di poter riprendere gli appuntamenti nelle scuole e nelle università.

«Vogliamo avvicinarci ai nostri coetanei, ma anche ai ragazzi più piccoli, per sensibilizzarli e aiutarli a sviluppare una propria idea, attraverso un’open community e diverse rubriche in cui affrontare svariati argomenti e scambiarsi opinioni».

 

 

 

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