ONU ITALIA
Apparso il 18 Marzo 2015 – di Anna Serafini
“Tra democrazia e nuovi media, la soluzione è l’istruzione”, ha detto l’ex premier Enrico Letta, dal podio dell’Assemblea Generale all’Onu, accogliendo i 1600 ragazzi, provenienti da 70 Paesi (ma circa 800 sono italiani), a New York per “Change the World Model Un 2016” (CWMUN). Il progetto di simulazione dell’Associazione Diplomatici, fondata dal catanese Claudio Corbino, e’ arrivato quest’anno alla sua quinta edizione, incentrata sulla relazione tra democrazia e nuove tecnologie.
“L’unico modo di vivere nel mondo di oggi senza sentirsi persi è garantire un alto livello di istruzione”, ha detto l’ex premier, oggi Dean della Scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici di Parigi (Science Po Paris), sottolineando che Internet ha cambiato “il modo in cui la democrazia funziona”, ridefinendo lo spazio e il tempo: “C’è un gap generazionale”, i più giovani “non sanno cosa vuole una campagna elettorale senza internet, e anche i vecchi strumenti [devices, utilizzati in questo senso] non esistono più. Molto è cambiato anche in termini di “partecipazione, che non è più limitata”, ha continuato Letta, sottolineando che “non è più vero come lo era dieci, vent’anni fa che non puoi vincere un’elezione senza grandi risorse finanziarie”. La situazione in Italia, Spagna e anche Usa è molto interessante, ha continuato l’ex primo ministro, aggiungendo che per andare avanti, “oggi una buona idea ha bisogno soltanto della sua forza e della credibilità di chi la esprime”.
Sulle potenzialità della rete è intervenuta anche Letizia Moratti, parlando di “esempi virtuosi”, come quello del fotografo e blogger iraniano Soheil Arabi, condannato a morte e salvato da 240mila firme raccolte via Change.org, e della blogger cubana Yoani Maria Sánchez Cordero. “Viviamo in un mondo di iperinformazione: con 20 milioni di apparecchi collegati a Internet, nei prossimi anni arriveranno a 50 milioni”, ha aggiunto l’ex ministro dell’Istruzione e sindaco di Milano, mettendo in guardia sui pericoli della velocità della comunicazione e “il rischio di non riuscire a soffermarsi sulle cose e dare giudizi troppo affrettati”.
Il tema delle tecnologie è fortemente legato allo sviluppo, ha aggiunto Moratti, presidente anche della Fondazione E4Impact fondata con università e businessmen per formare “imprenditori di impatto” in Africa. “L’Africa è il continente al quale guardare per lo sviluppo, cresce a ritmo significativo, pur avendo criticità, ma ha anche potenzialità straordinarie”, ha dichiarato, aggiungendo che oltre al contatto con i professori, come Fondazione “facciamo formazione attraverso le tecnologie, che mettiamo così al servizio dello sviluppo sostenibile, senza cui è difficile parlare di democrazia”.
Ai 1.600 ragazzi ha portato il suo saluto Benedetto della Vedova, sottosegretario agli Esteri, dove al Palazzo di Vetro con Emma Bonino ha guidato in questi giorni la delegazione italiana per la 60a sessione della Conferenza sulla Condizione della donna: “Non c’è nulla di perfetto al mondo neanche all’Onu, ma ci sono gli strumenti per renderlo migliore di quello che abbiamo ereditato”. La Rappresentanza italiana all’Onu ha dato sostegno all’iniziativa: “Gli aspetti negativi e le difficolta’ sono sotto gli occhi di tutti, ma il 2015 ha dimostrato che l’Onu puo’ essere motore di un multilateralismo efficace e costruttivo”, ha detto l’ambasciatore Sebastiano Cardi che ha accolto gli studenti parlando anche della campagna per la candidatura dell’Italia al Consiglio di Sicurezza, “fondata sul contributo che il nostro Paese puo’ dare alla comunita’ internazionale come la riconosciuta capacita’ di ascolto e di mediazione, l’attivita’ di prevenzione dei conflitti, la conoscenza del Mediterraneo e delle sue dinamiche”. Una candidatura che ha avuto l’endorsment di Megid Abdelaziz, consigliere speciale di Ban Ki moon per l’Africa: “Cardi e la sua squadra stanno conducendo una splendida campagna: ho piena fiducia”.
La simulazione dei lavori Onu “Change the World Model United Nations” è stata lanciata nel 2012 da Claudio Corbino, fondatore di “Associazione Diplomatici”, che mira a sostenere la formazione dei leader di domani. Il comitato NGO ha raccomandato all’ECOSOC di assegnare all’Associazione Diplomatici lo status di osservatore permanente. Il 14 aprile dovrebbe avvenire la ratifica.