diventare Ambasciatrice ONU

CWMUN New York, Martina: «Oggi sogno di diventare Ambasciatrice ONU»

Change the World New York: l’esperienza di Martina Monti, studentessa di Giurisprudenza all’Università LUISS Guido Carli di Roma.

Oggi Martina ha 23 anni, ma quando ha partecipato al CWMUN New York frequentava ancora il liceo classico nella sua città d’origine, Palermo. «Ricordo che i professori ci invitarono in Aula Magna e che guardammo un video di presentazione di CWMUN. Il video non era ancora finito, eppure avevo già capito che era proprio il tipo di esperienza che volevo fare. Me la sono sempre cavata con l’inglese e decisi di tuffarmi in quest’avventura per scoprire un nuovo mondo e una nuova città, New York».

Rompere il ghiaccio

Quando è arrivata a New York, nel marzo 2015, nonostante i mesi di preparazione alle spalle, Martina si sentiva smarrita. Aveva 16 anni, rappresentava la Repubblica Democratica del Congo e si sentiva piccola seduta in quella sala gigantesca durante la Cerimonia di apertura. «Se ci ripenso mi dico: le cose belle all’inizio fanno sempre un po’ paura. Ma alla fine del primo giorno di lavori mi sentivo già sollevata…avevo capito quale fosse “il mio posto nel mondo”. I dibattiti, gli scambi di opinione a volte anche accesi, la responsabilità di rappresentare un Paese così diverso dal mio…tutto così eccitante! Capii che avevo voglia di ripetere l’esperienza ancora e ancora. Mi piaceva l’idea di poter far sentire la mia voce, di condividere la mia opinione».

Melting-pot

Chiediamo a Martina quale aspetto dell’esperienza ha apprezzato maggiormente: «Il confronto con ragazzi della mia età provenienti dai più disparati luoghi del mondo. L’atmosfera multiculturale, le visioni diverse del mondo…credo sia questo che trovai più stimolante».

E dopo CWMUN?

«L’esperienza a New York ha fortemente inciso sulle mie scelte future. Da quel giorno di marzo 2015 in cui chiamai mia madre dicendo “Questo è quello che voglio fare per il resto della mia vita” sono passati quasi 7 anni. Ho partecipato a molti altri CWMUN come studentessa, e oggi collaboro con Associazione Diplomatici supportando gli studenti come Tutor Didattico. Posso certamente dire che senza il primo CWMUN, non avrei scelto di studiare Giurisprudenza o di specializzarmi in Diritto Internazionale».

Perché partecipare al Change the World?

«Lo consiglio per vari motivi, sia a livello didattico che umano.

In primo luogo, CWMUN è un’esperienza che ti spinge oltre i tuoi limiti: ricordo quanto volessi finire in fretta i compiti per potermi dedicare alle ricerche sul Paese che mi era stato assegnato perché non ero certa di essere abbastanza preparata. Quanta paura avessi di parlare ad un pubblico così ampio, in una lingua che non era la mia. Ero un’adolescente un po’ impaurita che non aveva idea di cosa fare dopo il Diploma. Ho capito che con il duro lavoro potevo raggiungere grandi obiettivi e fare esperienze straordinarie.

Poi c’è il lato umano di CWMUN. Non è difficile immaginare quanti nuovi legami si stringono tra compagni di viaggio. Ricordi speciali che porti per sempre. Posso dire di avere stretto legami che ancora oggi durano nel tempo. Lo stesso si può dire della relazione con i Tutor. Ai miei occhi loro sono sempre stati figure da rispettare ma mai da temere, molto diversi dai professori che avevo a scuola. Li vedevo come amici più grandi in grado di darmi consigli e trasmettermi giuste dosi di esperienza che mi hanno aiutata a crescere».

Il futuro

«Cosa voglio fare da grande? “Da grande” è un momento che si avvicina sempre di più per me, ormai manca poco al fatidico momento della Laurea.

Quello che mi piacerebbe fare, una volta conseguito il titolo, è seguire un Master per preparami al Concorso Diplomatico. Si, l’Ambasciatrice italiana presso le Nazioni Unite: è questo che vorrei fare (e CWMUN mi ha visceralmente influenzata)».

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