Dalle aule di scuola alle aule parlamentari per CW for Democracy
Hanno preso l’impegno di dare all’Italia una legge che regoli rigorosamente la “Legittima difesa”, “Lo statuto dei lavoratori, innovazione tecnologica e caporalato, revisione e rafforzamento delle tutele”.
Trecento giovanissimi studenti, liceali e universitari, dal 14 al 17 maggio si sono riuniti a Roma per la decima edizione del CW for Democracy. Nato ormai 5 anni fa, il progetto di Associazione Diplomatici ha come fine quello di avvicinare i giovani ai valori ed ai principi della nostra Carta costituzionale facendoli entrare a diretto contatto con i vari aspetti dell’attività istituzionale.
“Quest’anno abbiamo due temi che creeranno certamente dibattito, e voi Onorevoli colleghi siete chiamati a legiferare su un tema di grande importanza che è all’ordine del giorno: la legittima difesa”, queste le parole con cui Valeria Corbino, di Associazione Diplomatici, Presidente della Commissione Scuole accoglie gli studenti durante la Cerimonia di Apertura dei Lavori presso l’Hotel Rome Pisana.
“Innovazione tecnologica: c’è un’esigenza ragazzi, adeguare un impianto normativo che è stato concepito negli anni 70 a quelle che sono le sfide attuali. Il processo tecnologico di certo non si può fermare ma non si può neanche subire perciò sta a voi capire quali sono le strade che il Governo e le Istituzioni devono prendere per poterlo affrontare”, sono i suggerimenti del Presidente della Commissione Università, Marco Stasi.
Al termine delle cerimonie di chiusura, è iniziata la simulazione vera e propria dove i ragazzi si sono presentati, hanno esposto le loro proposte di legge, hanno dibattuto e infine votato.
Grande sorpresa di questa decima edizione, mercoledì 15 maggio, gli studenti hanno varcato le porte di Montecitorio come veri deputati, hanno preso posto in Parlamento nell’Aula dei Gruppi Parlamentari ed hanno assistito alla proiezione del documentario: “Giumentarello“, di Gianfranco Ayala, affermato e conosciutissimo neurologo a livello internazionale. Diciotto minuti di luminosissime immagini in bianco e nero di crudo realismo che hanno raccontato ai giovani studenti le miniere di zolfo in Sicilia durante gli anni ’50.
La proiezione è stata introdotta dal Presidente della Camera, Roberto Fico che ha accolto gli studenti con queste parole: “Benvenuti alla Camera dei Deputati ragazzi, sono molto contento di ospitare questo documentario perché non è solo un documento storico ma anche un documento culturale ed il Parlamento deve essere prima di tutto anche un’istituzione culturale. Guardare oggi questo pezzo della nostra storia ci fa comprendere anche la strada che dobbiamo perseguire per il futuro rispetto ai diritti dei lavoratori”.
Moderatore della mattinata in Parlamento, il giornalista Responsabile della Cronaca di Roma del Corriere della Sera, oltre che scrittore e fotografo, Giuseppe Di Piazza che ha presenta ai giovani per primo Gianfranco Ayala: “Vorrei presentarvi il mio documentario raccontandovi un po’ di me: la mia storia fotografica ha inizio quando avevo 15 anni. Quando avevo circa la vostra età ero un pessimo studente e spesso per non studiare andavo in miniera a fotografare gli operai. Con in tempo diventai loro amico, ero uno di loro e questo mi rese possibile fare questo documentario senza che loro posassero per me ma prenderli nella loro vita. Quello che rende questo documentario unico è dato proprio da questo reale rapporto tra me e gli operai”.
Terminato il documentario sono intervenuti il senatore Emanuele Macaluso, 95 anni portati splendidamente – “La massiccia presenza di solfatare rese la Sicilia il luogo di estrazione dello zolfo per eccellenza: io sono qui oggi perché credo di essere uno degli ultimi testimoni dei miei tempi, pensate che tutti e due i miei due nonni erano solfatari. La Giumentarello si chiama così perché c’era la Giumentaro, la miniera più grande. In questo documentario è rappresentato molto bene quello che succedeva nella piccole miniere. Quando gli americani iniziarono a produrre lo zolfo con metodi più veloci e con costi irrisori rispetto a quelli delle miniere, le miniere si chiusero”.
“Un pezzo di cinema completamente diverso da quello che è stato fatto su questi argomenti, sono immagini molto intense, questa è una materia prima della storia d’Italia che va valorizzata”, le parole del giornalista e saggista Enrico Menduni.
Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, aggiunge che “la bellezza straziante di questo documentario non ha prezzo”.
Poi è la volta di Giuseppe Ayala che dedica quasi commosso parole di grande stima per il cugino Gianfranco Ayala e per il senatore Emanuele Macaluso. Spiega ai ragazzi perché è importante quest’occasione: “ci fa capire come la storia sia fondamentale nella formazione di ciascuno di noi, se non conosci la storia non sei in condizione di cogliere la realtà presente e meno che mai immaginare il futuro. Questa mattina abbiamo vissuto un pezzo di storia insieme”.
A chiudere gli interventi è Claudio Corbino, presidente di Diplomatici, che ringrazia tutti gli ospiti per aver offerto agli studenti e all’Associazione un momento di crescita così profonda. “Io stesso ho imparato tantissimo oggi. L’intervento del senatore Macaluso è stato toccante, brillante, commovente e illuminante.
L’ultima giornata di lavori si è svolta presso l’Università Europea di Roma. Una volta conclusasi la Cerimonia di Accoglienza, gli studenti si sono poi potuti nuovamente concentrare sulla simulazione. Durante quest’ultima giornata hanno lavorato a camere unificate esponendo le loro proposte di legge: universitari ed i liceali si sono confrontati sugli importanti temi a loro sottoposti, topics che consentivano e consigliavano questo confronto per favorire non solo una maggiore sensibilizzazione ed uno scambio di pensieri e di visioni dei ragazzi ma anche per apportare valore aggiunto alla simulazione.