Gabriele Meroni, giovane insegnante del Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza

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Entusiasmo, responsabilità e forza d’animo sono gli ingredienti principali che deve possedere un docente oggi e Gabriele Meroni, giovane insegnante di letteratura italiana e geostoria del Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza, ce li ha. Appassionato di letteratura antica e moderna, racconta la sua esperienza con Associazione Diplomatici.

Ha mai partecipato ad un progetto di Associazione Diplomatici?

Si, questo è il secondo anno che accompagno i miei ragazzi in America, a New York, un’esperienza davvero unica che auguro di fare a tutti.

Il Collegio Villoresi partecipa ad altri progetti oltre a quello di New York?

Un’intera classe è appena torna dal CWMUN Rome e stiamo pensando di allargare l’offerta formativa e portare gli studenti anche negli Emirati e a Barcellona.

Quanti studenti partecipano?

Negli ultimi due anni le adesioni sono aumentate in maniera considerevole, a Roma è andata tutta una classe di circa 20 studenti mentre per New York quest’anno partiranno in 23.

Cosa ha permesso quest’incremento di iscritti?

Stringere con gli altri professori è stato fondamentale. Lo staff di Diplomatici ha incentivato molto l’interfacciarsi tra i professori provenienti da tutto lo stivale, soprattutto in sede newyorkese, e questo ci ha permesso di entrare a far parte della rete.

Tornando a New York, quest’anno si parlerà di “promozione e protezione dei diritti dei bambini”, “adozione di strategie per il cambiamento climatico”, “la situazione in Afghanistan”, cosa ne pensa di questi temi?

Sicuramente sono temi molto importanti, troppo spesso oggi i ragazzi tendono a concentrarsi solo sulla realtà italiana, sicuramente questo approfondimento è importante proprio in un’ottica internazionale e di studio complessivo delle dinamiche politiche e ambientali in genere. A mio parere, lo studio di diverse realtà stimola nei ragazzi un altruismo a 360 gradi.

Sono numerosi ma soprattutto di fama mondiale, gli ospiti che partecipano ai progetti di Diplomatici, come Clinton lo scorso anno, in che modo la loro presenza influenza i ragazzi?

L’anno scorso ho vissuto in prima persona il discorso di Bill Clinton, un’esperienza strepitosa che ho potuto condividere con gli alunni. I ragazzi hanno seguito il discorso quasi increduli, l’hanno vissuto come un qualcosa di reale.. non credo di averli mai visti così silenziosi e concentrati! Una volta rientrati in Italia i genitori sono venuti a ringraziarci per aver permesso ai loro figli di fare un’esperienza simile.

Questo viaggio per i ragazzi, più che un’esperienza formativa può essere un insegnamento di vita?

Si assolutamente, gli studenti creano nuovi gruppi soprattutto con ragazzi di altre nazionalità, c’è un’apertura mentale a 360°. Molti dei ragazzi che l’anno scorso hanno partecipato al CWMUN NYC erano del terzo anno e quest’anno hanno deciso di passare l’anno di studio all’estero, in America o in Australia.

Ha qualche consiglio da dare ai suoi studenti?

Ho un bellissimo rapporto con i miei studenti, io sono giovane per cui all’inizio è difficile avere una veste istituzionale, me la devo creare e devo dire che ci riesco sempre, ma in queste realtà così poliglotta, sono un po’ una fonte di ispirazione per loro, cerco di stimolarli, gli dico che loro non sono Monza ma che hanno un mondo a disposizione.

In che modo la sua materia aiuta gli studenti ad affrontare la simulazione?

Cerco sempre di insaporire gli argomenti che trattiamo. Quello che io faccio studiare ai miei ragazzi e che studio ancora anche io, non si limita alla pagina del libro, è un insieme di sensazioni che possono essere capite solo dall’esperienza ed io nel mio piccolo cerco di fargli capire che quest’esperienza nasce quotidianamente.

Da questa esperienza a New York, c’è qualcosa che le è rimasto nel cuore?

Si, l’anno scorso tornati da New York i ragazzi erano davvero entusiasti, si sono voluti confrontare con la Direzione e con il Preside per ringraziarli di questa collaborazione con Diplomatici. A mia insaputa hanno organizzato una cena con tutti i genitori e tutti i ragazzi, che fanno parte di 20 classi diverse, tra di loro sono nate delle belle amicizie, delle amicizie vere e profonde e questo mi ha colpito molto.

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