“Ragazzi, cosa significa realmente essere liberi?”. La platea fatta di cinquecento studenti, per una metà italiani, per l’altra metà provenienti da Russia, Australia, Egitto, Emirati Arabi, Canada, India, Cina, Regno Unito, Olanda, Marocco, Germania, Lussemburgo, Algeria, Colombia ed Ecuador, ascolta con attenzione la domanda di Claudio Corbino. Il presidente dell’Associazione Diplomatici ha portato per il quinto anno consecutivo, nel bellissimo campus della New York University, il suo progetto di punta, il CWMUN (Change the World Model UN). Per tre giorni i 500 ragazzi, divisi in apposite commissioni, hanno discusso simulando il lavoro dei delegati delle Nazioni Unite, di cyber bullismo, dei cambiamenti climatici, di turismo o di crescita economica sostenibile. Tutto sotto il tema principale del dibattito che è: “Connecting people, re-thinking of innovation: new routes to the future” in sintonia con quelle che saranno le linee di indirizzo della prossima Expo universale prevista qui vicino, a Dubai, nel 2020.
Un nuovo grande successo per Corbino e per Diplomatici: il numero dei ragazzi italiani presenti qui ad Abu Dhabi è raddoppiato rispetto all’anno scorso dopo il grande exploit dell’edizione di New York del marzo scorso che ha registrato oltre tremila iscritti per la sessione all’interno del Palazzo di Vetro di New York. Segno evidente della qualità per la formazione offerta ai ragazzi che vogliono intraprendere le carriere dell’associazionismo internazionale, vuoi impegnati nella diplomazia, vuoi nella gestione delle crisi umanitarie, vuoi nel lavoro duro delle ong e della cooperazione internazionale.
L’Associazione Diplomatici, nata a Catania, nel 2000 si è ormai affermata a livello mondiale come la più prestigiosa scuola di formazione per i ragazzi universitari o liceali che hanno voglia di confrontarsi con la salute del mondo e con le possibilità di renderlo migliore. Non a caso il CWMUN di New York, che si svolge ogni anno alla fine di marzo e che la scorsa edizione ha visto la relazione introduttiva affidata all’ex Presidente americano Bill Clinton, è considerato nel mondo il più importante forum studentesco dedicato ai temi della geopolitica e delle relazioni internazionali.
Dunque: cosa significa realmente essere liberi? In un discorso introduttivo che ha spaziato da Federico Fellini a Luigi Einaudi, da Papa Francesco al fondatore degli Emirati Arabi Zayed bin Sultan a John Kennedy, Corbino ha ricordato l’importanza fondamentale della conoscenza come chiave decisiva per affrontare il presente, disegnare il futuro, provare a cambiare il mondo e soprattutto lasciare alle generazioni future: “Il desiderio e l’umile suggerimento che io posso mandarvi è di provare a camminare sul filo dei vostri e dei nostri sogni ed imparare a stare in equilibrio tra il desiderio di cambiare il mondo e trasferirlo ai vostri figli, così come i nostri padri hanno fatto con noi. Fino a quando scoprirete che la trasformazione e il cambiamento sono basati sulla conoscenza e la capacità di imparare ad interpretare il futuro attraverso la Storia. Fino a quando scoprirete che il delicato filo che pensavate vi sorreggesse lungo il bellissimo viaggio della vita, in realtà non c’è più. E scoprirete che potrete rimanere ugualmente in equilibrio”. E chiudendo il discorso non poteva mancare una citazione per Francesco De Gregori, l’ospite speciale di questa edizione di CWMUN Emirates, accolto da un grandissimo applauso di tutta la platea di studenti e insegnanti che ha concluso l’evento con un concerto straordinario i cui biglietti sono stati prenotati on line e andati esauriti in due ore. Citando “Arlecchino”, una vecchia canzone del 1974 che diceva “…Arlecchino è lì sospeso, ma il filo sotto i piedi non ce l’ha. Ed anche questo in fondo è libertà…” Corbino si è soffermato proprio sull’ultima frase: “Anche questo,in fondo, è libertà” cercando di offrire una risposta aperta alla sua domanda iniziale.
Durante le giornate di simulazione sono intervenuti l’ambasciatore italiano Liborio Stellino, amico del CWMUN dalla nascita che ha esortato i ragazzi: “Fate la vostra scelta, non ascoltate per forza i nostri consigli ma non fate gli errori delle generazioni precedenti”. Oppure l’appassionato intervento di Giuseppe Ayala, ex magistrato del pool antimafia e grande narratore che ha citato Antonio Gramsci: “Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo, organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza, studiate perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”. E ancora, la campionessa mondiale e straordinaria atleta Tania Cagnotto, intervistata da Corbino, che ha ricordato a tutti come: “Passione e amore sono alla base del successo. Il talento ci vuole ma non basta. Anche io ho avuto momenti nerissimi, ero precipitata giù. Ho preso tempo, mi sono calmata e poi ho sentito la voglia e il bisogno di riprovarci, di farmi guidare dalla passione. E ce l’ho fatta”.
I ragazzi sono stati divisi in tante commissioni e hanno cominciato a trattare, illustrare, mediare, promettere, convincere, mettere ai voti le proprie mozioni. Come fanno “i grandi” nelle sedi deputate a trattare i temi mondiali. Come faranno tra pochissimo proprio loro, il nostro futuro possibile.