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Il sogno di diventare diplomatico e l’esperienza di Democracy per Lorenzo Caruti

Non parla di sogni, ma di obiettivi. Concretezza è la parola che sta alla base dei discorsi di Lorenzo Caruti, 19 anni, studente in Scienze politiche e Relazioni internazionali, Diritti umani all’Università di Padova.

Quando ha scelto di partecipare al Change the World for Democracy Lorenzo lo ha fatto con uno sguardo rivolto verso il futuro.

«Non ho guardato solo alla simulazione del Parlamento italiano – dice – ma ho iniziato da questo con un’ottica futura, pensando di partecipare anche alla simulazione alle Nazioni Unite con Change the World New York. Questo perché ho deciso di perseguire il mio obiettivo, che è entrare nel mondo diplomatico e intraprendere questa carriera. E credo che una simulazione di questo livello sia una buona preparazione per capire come potrebbe essere il mio futuro».

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Cosa ha imparato dall’esperienza di Democracy?

«La cosa principale che mi ha fatto crescere di più, a parte la collaborazione e la condivisione delle idee, è stato il confronto con chi aveva idee opposte alle mie. E il dibattito che si andava a creare su molti dei temi affrontati, mi ha dato uno stimolo in più e mi ha insegnato tanto. Perché eravamo tutti consapevoli del fatto che non ci potessimo trovare d’accordo su tutto. Ma proprio il confronto duro, che è venuto fuori a volte, mi ha aiutato a ricercare con più profondità le mie motivazioni. È stato molto utile».

La passione per la politica e per la geopolitica Lorenzo le coltiva dai primi anni di liceo, dai dibattiti stimolanti con i genitori e dalle notizie che leggeva sui giornali e sui social. «Ho anche una grande passione per la politica italiana e il mio obiettivo è quello di rendermi utile. Mi sento tagliato per il mestiere di diplomatico, che è senz’altro un lavoro impegnativo con onori e oneri.

Credo che rappresentare il mio Paese sia qualcosa di cui andare fieri e orgogliosi e che ai fini di un futuro migliore, perché la mia idea di politica è legata al miglioramento delle situazioni attuali, credo non ci sia nulla di più influente degli accordi internazionali per la stabilità e la cooperazione. Fare il diplomatico, inoltre, ti dà la possibilità di muoverti in tantissimi ambienti e conoscere diverse culture».

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