La professoressa Maria Irene Davì insegna inglese dal 1987, da 32 anni, e da circa 20 al Liceo Linguistico Seguenza di Messina.
Da quanti anni la sua scuola partecipa ai progetti di Diplomatici?
Quest’anno sono 3 anni. Sono stata io ad aver proposto alla nostra Dirigente scolastica di presentare agli studenti e alle loro famiglie i progetti di Associazione Diplomatici. La nostra Preside è molto favorevole a investire sulle lingue straniere, specialmente sull’inglese.
Com’è venuta a conoscenza dell’Associazione?
Tramite una collega, la professoressa Laurà del Liceo Classico Francesco Maurolico di Messina, che ha avuto la fortuna di partecipare ai progetti da più di 10 anni.
Cosa pensa dei progetti di Diplomatici?
Penso sia una proposta formativa di altissimo livello. Non si tratta solo di partecipare alla simulazione ma è l’aria che si respira, l’esperienza che si vive. Poi certo anche la simulazione è di fondamentale importanza, prepara gli studenti non solo a livello formativo ma anche educativo. Fornisce loro una conoscenza del mondo a 360°. Per loro è un grande training e una grande scuola di esperienza.
Lei li accompagna mai?
Io li accompagno sempre, a tutti i corsi di formazione durante l’anno e poi anche al Change the World. Con la mia scuola possiamo scegliere solo una destinazione e per ovvie ragioni ho scelto gli Stati Uniti, mi sembrava doveroso scegliere New York per il semplice fatto che ci sono le Nazioni Unite. Con il tempo magari riusciremo ad ampliare le proposte formative.
Quanti studenti porta ogni anno?
Il numero è molto variabile, il primo anno ne ho portati 8, il secondo 18 e quest’anno 7. Consideri però che io propongo solamente ai ragazzi del triennio di partecipare perché penso che per partecipare i ragazzi debbano avere una buona base di inglese, sia nella capacità comunicativa che nella conoscenza della lingua.
Quest’anno com’è andata la simulazione a New York?
Molto bene devo dire. I miei allievi si sono distinti nonostante fossero capitati in una commissione composta da gran numero di studenti madrelingua, tra americani, inglesi e australiani, ma soprattutto di ragazzi che avevano già fatto molte altre simulazioni. Pensi che una mia studentessa molto brava si è trovata insieme a due ragazzi americani che avevano già partecipato ad altre 28 simulazioni.
C’è stato quest’anno un episodio che l’ha colpita?
Una cosa molto leggera che mi ha colpita è stata alle Nazioni Unite, in una commissione ho visto due ragazze cinesi che rappresentavano l’Italia e vederle è stato un bellissimo momento, mi ha davvero colpita.
In che modo crede che l’inglese possa aiutare i suoi studenti?
L’inglese ormai è la lingua della comunicazione a livello internazionale e le nuove generazioni non possono non parlarlo. La conoscenza dell’inglese e la possibilità di comunicare facendolo in maniera più che dignitosa è fondamentale ormai. Io insisto molto sullo studio della lingua a livello accademico.
Oltre ai progetti, cosa pensa proprio dell’Associazione?
Vorrei spendere due parole sulla capacità formativa manifestata dallo staff di Diplomatici, nonostante la giovane età la loro capacità pedagogica è straordinaria. Avere a che fare con studenti del liceo non è sempre semplice ma loro se la cavano benissimo. Sono sempre stati di grande sostegno per i ragazzi ed anche per noi insegnanti, l’organizzazione è lodevole.