
Libia: Cardi, crisi dimostra importanza Italia in CdS
ONU ITALIA.COM
NEW YORK – La crisi in Libia e le sue implicazioni di sicurezza “dimostrano l’importanza per l’Italia di essere presente in Consiglio di Sicurezza, l’organismo dell’ONU preposto al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”: lo ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’ONU Sebastiano Cardi rivolgendosi a studenti di tutto il mondo nell’aula dell’Assemblea Generale. “Andare alla radice dei problemi, prevenendo le crisi – ha aggiunto Cardi – è più economico che intervenire per gestirle e risolverle”.
L’ambasciatore Cardi parlava all’inaugurazione del quarto Change the World Model UN. Diritti umani, acqua, energia e sicurezza alimentare – i temi dell’Expo – sono quelli su cui si confronteranno da oggi al 25 marzo 1.500 studenti liceali e universitari di tutto il mondo venuti nella Grande Mela per il grande appuntamento annuale organizzato dall’Associazione Diplomatici nata 16 anni fa e guidata dal catanese Claudio Corbino.
“Vi incoraggio a proseguire sempre il vostro percorso con curiosità e apertura nei confronti del mondo, attraverso il dialogo con gli altri, l’ascolto reciproco e la tolleranza come strumenti di crescita e di civiltà”, ha detto Cardi ricordando che sono proprio questi valori e questo spirito che hanno contrassegnato i 60 anni di presenza dell’Italia all’Onu – fu ammessa il 14 dicembre 1955 – e che sostengono in questi mesi la candidatura per un seggio non permanente in Consiglio di Sicurezza per il biennio 2017/2018.
Si voterà proprio nell’aula dell’Assemblea nel giugno 2016: “La nostra campagna si fonda sul contributo che l’Italia ha dato e che può continuare a dare alla comunità internazionale: riconosciuta capacità di ascolto e di mediazione (anche ad opera di importanti organizzazioni della società civile italiana); attività di prevenzione dei conflitti e dialogo come strumento principale; conoscenza del Mediterraneo e delle sue dinamiche destinato a restare anche nei prossimi decenni al centro della politica internazionale; promozione dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto”, ha detto Cardi.
E a proposito delle operazioni di peacekeeping e di peacebuilding su cui l’Onu ha aperto qualche mese fa una riflessione, l’Ambasciatore ha osservato che al contributo di risorse (l’Italia e’ il primo contributore occidentale di caschi blu) si accompagna l’apprezzamento per il metodo (“the Italian way of peacekeeping”), basato su equilibrio tra gli aspetti militari e civili, contatto con le popolazioni e capacità professionali.
All’inagurazione del CWMUN hanno partecipato personalità internazionali e italiane. Tra gli altri, l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti per il secondo anno consecutivo, e poi Ahmad Alhendawi, inviato speciale Onu per i giovani e Marco Tardelli, uno dei nomi piu’ famosi della storia del calcio. Ex bandiera della Juventus e della Nazionale, campione del mondo in Spagna 1982, Tardelli ha parlato di lealtà, correttezza in campo, lotta al doping e al razzismo, insomma, i valori di uno sport in linea con quelli delle Nazioni Unite: “Quella sera a Madrid pensai di aver fatto qualcosa di importante per mio Paese”. Livia Pomodoro, neo presidente del Milan Center for Food Law and Policy ha mandato un messaggio in videoconferenza. (20 marzo 2015)