L’intervista a Giovanni Magistrale, Preside del liceo Scacchi di Bari

Come ha conosciuto Associazione Diplomatici e da quanto tempo i suoi studenti partecipano?

È l’ottavo anno che gli studenti del liceo Scacchi di Bari partecipano agli eventi dell’Associazione. Dei ragazzi poco più grandi dei miei studenti si presentarono nel mio liceo con questa iniziativa delle simulazioni dei principali organi dell’ONU e si instaurò subito un rapporto di fiducia.

Negli anni che idea si è fatto di Associazione Diplomatici?

Abbiamo iniziato con il CWMUN di New York e poi si sono aggiunti Democracy, Abu Dhabi e via dicendo. Dalle prime esperienze sia gli studenti che i docenti sono tornati sempre molto soddisfatti, dunque eccoci ancora qui, pronti a partire per la stagione 2018/2019.

E lei invece? Ha mai partecipato ad un progetto?

Sono stato sempre invitato ma a causa del lavoro non sono mai potuto andare.. fino a quest’anno quando finalmente ho potuto partecipare di persona alla grande simulazione di New York.

Ci racconti la sua esperienza nella Grande Mela.

È stato davvero emozionante. Ho alloggiato con i ragazzi, ho seguito i lavori delle commissioni,  ho partecipato alle sedute, sono stato nell’Assemblea Generale dell’ONU dove ho assistito al discorso di Bill Clinton. Ho potuto vedere di persona la serietà dell’Associazione, la serietà della formazione, l’entusiasmo dei ragazzi che partecipavano, il livello e la qualità dell’iniziativa.

Dunque il Cwmun come esperienza non solo didattica ma anche formativa, ritiene che sia un’attività realmente efficace, formativa e utile per i ragazzi?

Molto positiva da molti punti di vista, in primo luogo perché insegna agli studenti la metodologia didattica del “debate”. I ragazzi si abituano a documentarsi e a discutere le loro tesi, per non parlare dell’acquisizione delle competenze linguistiche, sono soft skills fondamentali per i giovani di oggi. Noi crediamo molto in questo tipo di formazione.

Quanti studenti partecipano ogni anno?

Il numero degli studenti varia. Non è un progetto della scuola ma un progetto che la scuola ospita e a cui partecipano non solo i nostri studenti ma anche quelli di altre scuole baresi. In genere il numero oscilla da 8 a 20, poi ci sono i ragazzi delle altre scuole. Onestamente penso che sia  un numero destinato ad aumentare perché sempre più anche le famiglie credono in questo tipo di iniziative così come ci credono i ragazzi che partono.

Qual è il progetto più amato dagli studenti, cosa li colpisce di più e perché secondo lei?

Non credo di poter parlare di preferenze, sono tanti gli studenti che partecipano sia a Democracy sia alle simulazioni dell’ONU. Da ex studente, però, credo che nel cuore dei ragazzi New York sia sempre la meta più ambita.

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