A 16 anni, quando frequentava il quarto anno al Galileo Galilei di Catania, ha deciso di lanciarsi in una nuova esperienza che gli avrebbe indicato – ma questo lo avrebbe scoperto solo dopo – la strada da seguire per il suo futuro: CWMUN New York. Manfredi Magnano di anni oggi ne ha 20 e continua a coltivare quella che da sempre è la sua passione: la geopolitica e lo studio approfondito delle dinamiche che regolano guerre e conflitti.
«Quando ero a scuola ho scoperto del progetto di Associazione Diplomatici tramite un mio compagno di classe che aveva partecipato quando era ancora alle medie e me ne aveva parlato bene – racconta Manfredi. Una persona molto seria, che oggi studia alla Boston University, di cui mi sono fidato ciecamente».
Prima di iscriversi a CWMUN Manfredi è entrato in contatto con l’associazione, partecipando a seminari e conferenze che lo hanno formato su geopolitica, politica internazionale e diplomazia. «Questi incontri sono stati molto stimolanti, così come la possibilità di poter andare al quartier generale delle Nazioni Unite, che ha fatto sicuramente la sua parte. E come la possibilità di ottenere una borsa di studio, che ho vinto dopo aver sostenuto il colloquio motivazionale».
«Ero motivatissimo – aggiunge – ho partecipato al Global Affairs Course e ai seminari preparatori con Lucio Caracciolo, Giuseppe Scognamiglio e Stefania Paradisi, dei veri esempi di vita per me e per i miei compagni di avventura».
Al palazzo dell’Onu Manfredi ha rappresentato il Brasile. «Ai tempi non avevo un livello alto di inglese – dice per rassicurare gli aspiranti partecipanti – ma fui molto stimolato specialmente dagli studenti esteri, che erano preparatissimi, sembravano dei veri diplomatici».
E quando è tornato in Italia, a esperienza conclusa, è rimasto molto vicino all’associazione. «Mi affascina molto questo mondo e inoltre i giornali Ispi, EastWest e Limes, che sono partner dei Diplomatici, sono in assoluto tra i miei preferiti. Ancora, a distanza di quattro anni, li leggo con molto interesse».
Manfredi consiglierebbe a tutti i giovani studenti questa esperienza, soprattutto a chi ha una passione come la sua per questo settore. «Mi ha formato tantissimo e mi ha insegnato cosa sono la geopolitica e la politica internazionale. È stata una delle mie prime vere esperienze internazionali, in cui ho avuto la possibilità di confrontarmi con altre culture. E ora sono uno studente internazionale a tutti gli effetti. Questa esperienza, infatti, mi ha spinto a entrare all’Università in Olanda, studiare relazioni internazionali e lavorare, in futuro, nel settore della sicurezza internazionale».