Model Un: Associazione Diplomatici sbarca a Dubai

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Apparso il 4 novembre 2014 – di Daria Milone

Cittadini del mondo si nasce, ambasciatori si diventa. L’Associazione Diplomatici, che da 15 anni si occupa di formazione di studenti attraverso giochi di simulazione dei lavori delle Nazioni Unite, espande le sue mete classiche – New York e Roma – e, dal 7 al 10 novembre prossimi, ci porta alla scoperta di Dubai.

La tappa del Change the World Model United Nations (CWMUN) di Dubai fa parte di un progetto più ampio: CWMUN World Programme, edizione Expo 2015. Si tratta di un insieme di conferenze che girerá il mondo e che prevede già altri appuntamenti per il 2015 come San Paolo a gennaio, New York e Roma a marzo. Altre due tappe sono previste per il 2016: Città del Messico e Mosca.

“L’idea del World Programme“, spiega il Presidente di Diplomatici Claudio Corbino, “nasce, come tutte le nostre idee più riuscite, durante una riunione al termine di CWMUN 2014 a New York (progetto interamente organizzato dall’associazione Diplomatici, unico ente non statunitense presente sulla scena internazionale con eventi di simulazione al palazzo di vetro delle Nazioni Unite ndr).

“Il mondo è in continua evoluzione”, continua Corbino, “certamente imprevedibile e per certi versi esaltante e quelle che un tempo erano le capitali culturali, politiche e geostrategiche stanno mutando, allora perchè non costruire un ciclo di conferenze sui valori UN da poter trasferire attraverso l’esperienza Model UN nelle capitali del nuovo mondo?”

“L’idea è che le conferenze, che si struttureranno per cicli di lavoro per 400-500 studenti, siano una cassa di risonanza per l’evento di New York che sta tentando di intraprendere un percorso di consolidamento in relazione alla propria presenza istituzionale all’interno del mondo ONU con delle buone aspettative di possibilitá future. Che la conferenza di New York possa quindi essere sintesi delle varie sensibilita’ emerse durante le tappe del progetto e luogo in cui i ragazzi possano incontrare gli ambasciatori dei vari paesi coinvolti e i rappresentanti dei governi”.

Degna di attenzione e’ soprattutto la tappa di Mosca, destinata a diventare una delle conferenze centrali del network CWMUN poichè, dichiara il Presidente di Diplomatici, “il fatto che nel cuore e nell’est dell’Europa si affermi l’idea che una generazione di ragazzi di 20 e 30 anni faccia del focus sui diritti umani il proprio habitus mentale e culturale, in questo momento, è particolarmente importante”.

Dubai è quindi l’avamposto di questo tour che parte da Catania e che vedrà la partecipazione di 200 studenti – 50 italiani e 150 provenienti da tutto il mondo – con una sessantina dei quali degli Emirati Arabi. A fare gli onori di casa il Console Generale Giovanni Favilli e l’ambasciatore italiano ad Abu Dhabi Giorgio Starace. Un parterre di personalità di spicco non è una novità per I Diplomatici che a New York ha trovato buona accoglienza nel rappresentante permanente d’Italia all’Onu Sebastiano Cardi e, prima di lui, nel suo predecessore Cesare Ragaglini.

I temi trattati dal progetto UN World Programme saranno allineati al tema centrale dell’Expo: Feeding the Planet, Energy for Life e le questioni che ne derivano: nutrizione, sicurezza alimentare ed ecosostenibilitá del pianeta, ma non solo: uno dei topic scelti per gli studenti universiadi a Dubai riguarda la sicurezza e la cooperazione nell’area mediterranea: “Argomento che ci tocca in primis – spiega Corbino – in quanto italiani e, naturalmente la stessa Associazione, perché siciliana”.

L’obiettivo è di arrivare a sottoporre le risoluzioni all’attenzione delle istituzioni competenti. “Dopo aver valutato la qualità degli elaborati e dopo la revisione da parte dei nostri formatori, afferma Corbino, consegnerei i lavori al nostro ambasciatore ad Abu Dhabi e al nostro Rappresentante Permanente all’ONU Cardi. Certamente non hanno bisogno dei nostri suggerimenti sulle politiche internazionali, ma mi piacerebbe che potessero guardare al mondo con gli occhi dei ragazzi che – so per certo – essere oggetto del loro lavoro. Affinchè possano misurare quanto la loro azione sia in linea con le aspettative dei più giovani. Ecco se con il nostro contributo, potessimo solo offrire loro la possibilità di guardare il mondo con gli occhi dei ragazzi, avremmo già fatto un grande servizio per tutti, per il Paese e per il futuro.”

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