Studenti e diplomazia, formare giovani e spingere fatturato

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ANSA

ANSA – ROMA, 17 GEN – Un fatturato passato in 17 anni da 50 mila a cinque milioni di euro e un +25% di crescita su base annua ormai consolidato, 40 mila ragazzi portati in giro per il mondo a simulare sessioni dei lavori dell’Onu o a studiare da vicino le criticità dello scenario mondiale, e l’appuntamento clou di ogni anno a New York con una settimana di lavori nell’aula dell’Assemblea Generale del Palazzo di Vetro che dal 16 al 18 marzo impegneranno più di duemila giovani di cento Paesi. Se i dati mostrano una tendenza costante al rialzo, l’imprenditore siciliano Claudio Corbino guarda avanti con ambizione tracciando il bilancio della sua Associazione Diplomatici.

L’ultima tappa del percorso cominciato a Catania nel 2000 ha portato poche settimane fa negli Emirati Arabi 400 studenti italiani e stranieri – di scuole superiori e università – a discutere mozioni e documenti sulla lotta al terrorismo e alla minaccia nucleare, riproducendo il lavoro dei delegati dell’Onu e dell’attività delle lobby nella gestione delle emergenze e delle relazioni internazionali. “Tutto è nato per sbaglio – dice Corbino, 39 anni – cercavo un’alternativa agli studi in legge e su Internet trovai un progetto di formazione alle Nazioni Unite.

Con cinque amici professori e 45 studenti catanesi siamo andati a New York e abbiamo scoperto un mondo straordinario. In Italia mancava una piattaforma per formare i giovani secondo il modello del learning by doing, cioè lavorando sul campo”.

La svolta nel 2012 quando, con l’appoggio del ministero degli Esteri, l’Associazione Diplomatici ha fatto volare a New York mille studenti – 700 italiani e 300 stranieri reclutati in scuole e università – per la prima edizione del “Change the World Model United Nation” proprio nella sede dell’Onu. È l’anno in cui cominciano gli eventi in luoghi cruciali internazionali: Abu Dhabi, Barcellona, Bruxelles, Roma. Da due anni è partito il progetto “World in progress”, focus specifici per 30-35 giovani organizzati con ambasciate e consolati italiani in aree critiche come il Kosovo o Israele mentre si sta pensando a nuove destinazioni come Cuba, Cina, Giappone e Turchia.

“L’associazione – spiega Corbino – si regge esclusivamente sulle quote di partecipazione, che per la settimana di New York si aggira sui 2.200 euro. Rifiutiamo ogni tipo di contributo pubblico e privato. Una voce rilevante del fatturato sono i 300 mila euro destinati a 400 borse di studio per offrire sconti sui costi fino alla gratuità totale per 20/25 ragazzi ogni anno. E non risparmiamo sulla sicurezza: le strutture che ci ospitano sono di prim’ordine e gli spostamenti dei ragazzi avvengono non con mezzi pubblici ma solo con servizi di transfert”.

La rete con base a Catania che mette a punto i circa 25 eventi che ogni anno coinvolgono 5/6 mila ragazzi, conta su una trentina di dipendenti a tempo pieno. Ogni mese vengono retribuite le consulenze per oltre 50 persone. Molti studenti “anziani” entrano poi nello staff per mettere la loro esperienza a disposizione dei più giovani. Intanto, per la prossima edizione di New York – dove sono attese personalità internazionali di spicco – il fatturato dell’associazione registra un altro + 30%.

“Sono orgoglioso di essere un business man che è anche un operatore culturale – sottolinea Corbino -. Noi trasmettiamo valori, educazione, visioni. Contribuiamo a costruire una classe dirigente attrezzata alle sfide globali. Molti nostri ragazzi sono diventati diplomatici a tutti gli effetti, altro hanno vinto concorsi o sono diventati dirigenti in azienda. Se formiamo cittadini migliori allora anche il mondo migliorerà”.

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