L’esperienza di Micol, Best delegate al CWMUN New York 19

«Ho scelto di partecipare al CWMUN New York 2019 perché, essendo arrivata al terzo anno di Giurisprudenza, ho ritenuto di avere una preparazione e un bagaglio culturale tali da farmi comprendere cosa significa effettivamente “diventare un diplomatico” per tre giorni».

E non si sbagliava la catanese Micol Gualberto, che alla fine delle giornate di simulazione alle Nazioni Unite ha ottenuto il riconoscimento di “Best delegate”. «È veramente difficile descrivere cosa è stata per me questa esperienza – commenta – Alla partenza i ricordi di questo viaggio risalivano al 2009, quando ho partecipato con i Diplomatici alla mia prima simulazione, all’età di 12 anni».

Oggi, a distanza di anni, non sono cambiate le emozioni provate all’interno del palazzo dell’ONU. «Sicuramente le emozioni che ho provato in quest’ultima occasione sono state di ogni tipo: dalla paura di parlare in pubblico a quella di mettermi in gioco e di assumere un ruolo di un certo spessore per risolvere problemi come il traffico illecito della droga nel mondo».

Micol ha infatti rappresentato la Russia nella “Commission of Narcotic Drugs”. «Anche se si svolge in soli tre giorni è un’esperienza che fa maturare, mettendoti a stretto contatto con i problemi di attualità e affidandoti, in un certo senso, il destino del mondo».

E portare a casa l’attestato consegnatole per aver vinto il premio come “Best delegate” è stata per Micol l’emozione più grande, il riconoscimento del suo lavoro. «È stato incredibile essere premiata nel “Palazzo di vetro” insieme agli altri ragazzi provenienti da tutto il mondo. Mi sento di consigliare questa esperienza a tutti i miei coetanei, non solo a coloro che in questo settore vedono il loro futuro, ma anche a quelli che vogliono mettersi in gioco, affrontare le loro paure e guardare il mondo da un’altra prospettiva. È proprio questo quello che occorre in questo particolare momento storico, sia a livello nazionale che europeo».

Diplomatici in erba all’Onu. L’ambasciatore Cardi parla a 1500 studenti. 776 sono italiani

america oggi

Se il mondo ha bisogno di una nuova classe di leader, ieri alle Nazioni Unite 1.500 studenti e universitari hanno fatto la prova generale in veste di futuri diplomatici nell’appropriata sede dell’Assemblea Generale, dove si sono confrontati su diritti umani e infrastrutture tecnologiche.
Per la terza edizione del “Change the World Model United Nations” gli studenti – 776 dei quali italiani – provenienti da 88 nazioni si sono riuniti per una simulazione di processi diplomatici organizzata dalla Associazione Diplomatici di Catania, l’unica organizzazione non americana e non direttamente collegata con l’Onu che realizza un modello per la diplomazia del futuro.
Essendo la storica sala dell’Assemblea Generale in corso di rifacimento, la conferenza si è svolta nella struttura provvisoria.
Alla cerimonia di apertura dei lavori hanno partecipato l’ambasciatore al Palazzo di Vetro Sebastiano Cardi, Claudio Corbino presidente della Associazione Diplomatici, Letizia Moratti co-fondatrice della Fondazione San Patrignano, Lucio Caracciolo direttore di Limes e Salvatore Carrubba presidente dell’International Board of Diplomatici.
L’ambasciatore presso l’Onu Cardi ha tracciato il ruolo dell’organizzazione mondiale, illustrando la partecipazione leader dell’Italia alle missioni di pace e del notevole contributo che ci pone al 7.o posto tra i membri membri.
“L’Onu è nata da un sogno dopo la Seconda Guerra Mondiale per fare un mondo migliore e oggi, anche voi condividete un sogno che spero si possa realizzare”, ha detto Cardi agli studenti.
Nell’occasione l’ambasciatore ha annunciato che l’Italia sta studiando con le Nazioni Unite la possibilità di stabilire a Torino un polo per la formazione dei Caschi Blu.
“L’Italia è partner ideale dell’Onu, come ha detto il segretario generale Ban Ki-moon”, precisando che sono in corso i colloqui per dar vita ad un centro la formazione di peacekeeper, sfruttando la Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino.
Ricomincia quindi una nuova avventura riservata agli studenti delle scuole e università promossa da Diplomatici, l’associazione nata a Catania 13 anni fa che ha adottato il sistema learn by doing, permettendo agli studenti di apprendere ricostruendo il funzionamento di importanti enti internazionali.
Fino a domenica alle Nazioni Unite è in svolgimento un grande gioco formativo per i giovani chiamati a rappresentare il proprio paese nella discussione globale.
“Spero – ha proseguito Cardi – che in qualcuno di voi si possa accendere la passione per la diplomazia, perché c’è bisogno di un contributo di forze e idee nuove”.
Giorni fa, nella sede della Fao a Roma, si era tenuta l’edizione italiana di “Change the World”.
Ad una generazione immersa a tempo pieno tra social media e news in tempo reale, Letizia Moratti ha lanciato l’invito ad essere critici e a non isolarsi.
“Non fatevi dominare dall’informazione in rete. Siate critici, cercate la controprova, lavorate per formare la vostra opinione, non abbiate timore, andate avanti nella vostra ricerca personale per essere unici, ma non isolati. Diamo il nostro contributo per fare un mondo migliore. Il diritto alla libertà è fondamentale – ha sottolineato -, ma la penetrazione della tecnologia nella vostra vita è cambiata e voi giovani non dovete farvi dominare dall’inpormazione in rete”.
La “zia” di San Patrignano ha toccato anche un argomento che le sta a cuore. “La solidarietà – ha proseguito Letizia Moratti – ci rende tutti uguali, senza vivremmo in un mondo in cui dovremmo avere paura degli altri. Le tecnologie sono importanti, ma fate in modo che non sia una sostituzione di rapporti personali”, ha concluso sottolineando il rischio reale dell’isolamento.
Al termine dell’intervento Claudio Corbino ha consegnato a Letizia Moratti la prima edizione del premio “Future leader program”.
“Non avrei mai immaginato – ha commentato Corbino – che partendo da Catania si potesse creare una così grande aggregazione di giovani dalla quale potrà emergere la nuova classe di leader del futuro per mettere in asse il mondo”.

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A scuola di diplomazia alle Nazioni Unite: i ragazzi di San Patrignano a New York

Rimini Today

Cinque ragazzi di San Patrignano sono tra i 1.500 studenti provenienti da 25 nazioni che da domani venerdì parteciperanno al Change the World Model United Nations, una simulazione dei processi diplomatici tra i paesi delle Nazioni Unite, in corso a New York sino al 23 marzo. Ad aprire i lavori dei finti diplomatici sarà una sessione inaugurale nella sala dell’assemblea generale del palazzo di vetro dell’ONU, a cui parteciperanno Sebastiano Cardi, Ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, Letizia Moratti, Fondazione San Patrignano, Amy Ruggiero e Salvatore Carubba, Associazione Diplomatici.

Il tema cardine della simulazione “Information communications technology and human right” sarà introdotto dall’intervento di Letizia Moratti, che in qualità di Ambasciatrice della Comunità presenterà anche l’esperienza di San Patrignano, dove i diritti umani vengo difesi ogni singolo giorno. L’appuntamento newyorkese si inserisce tra i MUN (Model United Nations), meeting internazionali di studenti provenienti da ogni parte del mondo che simulano il meccanismo di funzionamento delle Nazioni Unite. Ai partecipanti è richiesto di comportarsi come veri delegati ONU, rispettando fedelmente la linea del paese rappresentato e discutendo su temi specifici con gli altri stati membri.

In particolare la piccola delegazione proveniente da San Patrignano rappresenterà i delegati di Venezuela, Iraq e Ruanda. Tre paesi impegnativi che hanno richiesto un’accurata preparazione prima della partenza, offerta da alcuni rappresentanti dell’Associazione Diplomatici.

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Ocho futuros abogados de Mendoza simularán integrar la Organización de las Naciones Unidas

Los Andes – argentina

Dejando de lado sus propias creencias particulares, ocho jóvenes mendocinos viajarán a Nueva York para representar a Vietnam, Rusia, Canadá y Turquía en un modelo de la Organización de Naciones Unidas (ONU) junto a 500 universitarios de distintas partes del mundo.

gal-592169Los chicos, que son estudiantes o recién graduados de Derecho de la Universidad de Mendoza, participarán del Programa “Change The World Model United Nations”. Así se convertirán en los primeros jóvenes de una institución académica de Argentina en ser convocados a esta actividad internacional. En la misma se recrea la acción y el trabajo de los organismos de la ONU y se premia a los que mejor se desempeñen con una invitación a volver el año siguiente con todo pago.

Los universitarios, que parten hoy a la tarde hacia Estados Unidos, se han divido en cuatro parejas para convertirse por una semana en embajadores de los cuatro países que les tocaron. Ellos fueron previamente seleccionados en una convocatoria que lanzó la casa de altos estudios en la que se inscribieron 50 alumnos. A dos de ellos, la universidad les otorgó media beca para ayudarlos a solventar los gastos.

Jugando un rol

“El modelo de la ONU es como un juego de roles, uno simula estar trabajando y debatiendo con miembros de otros países y aunque pienses diferente tenés que manifestar la opinión del lugar que te toca”, comenzó a explicar Juan Grilletti (20) quien tendrá que representar a Turquía junto con su compañera Constanza Nofal.

“Para ello, nos han brindado capacitaciones por Skype y distintos materiales, además hemos tenido que mandar un documento con nuestra postura como país”, continuó el chico que está muy interesado en el derecho internacional y le gustaría ser diplomático.

A nivel personal, el joven considera a esta experiencia sumamente enriquecedora: “Conocés gente de todo el mundo y aprendés a ponerte en el lugar del otro”, remarcó quien ha estado involucrado previamente en modelos de la ONU que se han organizado en Mendoza y en Buenos Aires para estudiantes de secundaria.

Además, Juan valora mucho el hecho de ser el primer grupo de Argentina en tener la oportunidad de viajar al extranjero con ese propósito: “Si todo sale bien les estamos abriendo la puerta a que otros chicos puedan participar en el futuro”, señaló.

Camila Martinez (21) también forma parte de la delegación y con su compañero Nicolás Oyanarte peleará por los intereses de Vietnam. “Tuvimos que investigar mucho sobre el país y la verdad que es muy diferente a Argentina”, apuntó la chica que también adquirió experiencia previa en este tipo de propuesta durante su secundaria. “Ahora va ser muy diferente, porque son estudiantes universitarios de todas partes del mundo, tenés menos tiempo y además se habla todo en inglés, hasta con tu propio compañero de país”, destacó.

Durante su estadía en Estados Unidos ella y sus compañeros podrán conocer la sede de la ONU en Nueva York, donde se hará la apertura, pero además tendrán tiempo para visitar algunos sitios turísticos de la ciudad.

En la piel rusa

Nahuel Bento (22) y Carolina Bartolini (25) tienen un desafío extra al tener que representar a Rusia en un contexto mundial complicado. “Tenemos que debatir en el G20 sobre medidas contra la corrupción”, detalló Nicolás quien reconoció que tal vez no les será fácil que los otros países apoyen las mociones que propongan. “Rusia está muy complicado, voy a tratar de juntar votos con carisma y buena onda”, adelantó. De todas maneras, se siente preparado porque con su compañera han conseguido mucha información sobre falencias de otros países. “Por si necesitamos retrucar algunos temas”, deslizó.

Para él, lo más importante es conservar en todo momento el stay in character que significa permanecer siempre en el rol que le corresponde y no dejar interponer sus propias ideas.

Su coequiper Carolina es la única participante que ya se recibió de abogada: “Me enteré de la convocatoria en diciembre, a pocos meses de haberme recibido, pero igual quise formar parte”, relató la profesional.”Me gusta porque es una simulación muy estricta y te permite palpar como se ven las cosas desde afuera”, resaltó.

Aunque ella nunca ha pisado Rusia, por todo lo que ha estudiado y aprendido ya se siente ciudadana rusa. “Sé un montonazo de cosas que de otra manera nunca me hubiera enterado y en un contexto en el que el país suena mucho”, expuso.

También viajarán a Nueva York Martín Dupetit y Rocío Linares a los que les toca interpretar a embajadores de Canadá.

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La UGR “conquista” Naciones Unidas

Ideal.es – Spagna

«Yo represento a Rusia». Tal cual. Durante seis días Leyre Navarrete representará al país que está en el punto de mira de todo el mundo en la actualidad. Lo hará en Naciones Unidas. Leyre es alumna de último curso de Derecho de la Universidad de Granada (UGR) y participará desde el día 20 al 26 en el proyecto llamado ‘Change The World Model United Nations’. Es un modelo de simulación de Naciones Unidas organizado por una asociación Italiana que se llama Associazione Diplomatici. Esta asociación está compuesta por estudiantes y jóvenes profesionales que se involucran en ambiciosos proyectos internacionales relacionados con la diplomacia, la economía y las relaciones internacionales.
Leyre tendrá que defender los intereses de Rusia, incluido el tema de Crimea. Es muy consciente de que tiene que estar informada y actualizando el contenido de su discurso al minuto. Desde diciembre está preparándose sobre temas como la guerra y los ataques cibernéticos, la cooperación de Naciones Unidas o los niños en conflictos armados. La exposición debe ser en inglés. A quien tenga algún fallo o no se exprese en ese idioma se le sanciona y se le expulsa del proyecto.
‘Change The World’ tiene por objeto involucrar a los estudiantes en la adopción de decisiones a escala global asignándoles el rol de representar fielmente los intereses de un determinado país en organismos y foros internacionales.
Así, se simula el funcionamiento y el proceso de negociación y toma de decisiones de órganos como el G20, G8, Consejo de Seguridad de Naciones Unidas, el Banco Mundial o el Unctad -Conferencia de las Naciones Unidas sobre Comercio y Desarrollo-. Los estudiantes han investigado todo lo relacionado con el país que han de representar (nunca el suyo) y todo lo relacionado con la posición del mismo en el plano de las relaciones internacionales. Han sido varios los meses que les ha llevado este trabajo. Manuel Ruiz es otro de los alumnos que intervendrá. En este caso defenderá los intereses de Italia y deberá hablar sobre temas económicos.
«Se trata de un juego de diplomacia, negociación, estrategia y puesta en práctica de conocimientos teóricos previamente adquiridos», explica Rocío Naranjo, alumna de la doble titulación de Derecho y Administración y Dirección de Empresas, que el año pasado participó en el proyecto y este lo está coordinando junto a otras alumnas como Begoña Lorente.
Durante tres jornadas de trabajo (mañana y tarde) los estudiantes, cada uno como embajador de su país, deberán debatir dentro del foro que les ha sido asignado, diversos temas de interés para la comunidad internacional que han sido fijados previamente por la organización siendo el objetivo final la redacción de una resolución o ‘Final Statment’.
Complejidad
Los temas a debatir son de gran actualidad y complejidad, lo cual ha requerido un estudio y una formación previa de los estudiantes durante uno curso de formación intensivo que ha sido impartido en la facultad de Derecho por el personal de Diplomatici. El primer día en Nueva York tendrá lugar laceremonia de apertura de las negociaciones en la sede central de Naciones Unidas, donde participarán como ponentes una serie personalidades de la diplomacia internacional. En los sucesivos, los estudiantes trabajarán mañana y tarde a un ritmo intensivo en el que pondrán en práctica todas sus habilidades de negociación bajo presión. El proyecto tiene una duración total de seis días (20-26 marzo), como se ha dicho, durante los cuales además del trabajo ha sido prevista la realización de diversos eventos socioculturales. En ‘Change The World’ participan en torno a 500 estudiantes universitarios de 30 naciones distintas (España, Italia, México, Argentina, Alemania, USA, Brasil…)
«Gracias a la colaboración y la enorme implicación de la Facultad de Derecho de Granada, y sobre todo de su decano, Miguel Olmedo, ha sido posible por segundo año consecutivo, llevar a cabo este proyecto en la UGR», concreta Rocío Naranjo. De los mejores alumnos de todos aquellos que presentaron su solicitud, fueron becados por el decanato de Derecho cinco. Todos han debido demostrar un alto nivel de inglés y redactar una carta de motivación para su participación en el proyecto así como una entrevista personal con el equipo decanal.
El decanato de Derecho ha confiado en este proyecto como un complemento formativo que refuerza la posición internacional de la facultad. Los alumnos serán embajadores de Naciones Unidas durante una semana. En total participarán 21 estudiantes de la UGR de varias titulaciones (no solo Derecho) junto con la European University de Barcelona, Universidad de Islas Baleares como instituciones y diversos estudiantes de otras universidades que participan a título individual.
El objetivo es «lograr que los estudiantes sepan desenvolverse en un ambiente internacional y desarrollen sus capacidades de liderazgo, de negociación y trabajo en grupo».

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Dalla Fao di Roma al Palazzo dell’Onu di New York. La sfida di 1500 studenti aspiranti ambasciatori

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Sono oltre 1500 e provengono da 25 nazioni, i giovani aspiranti ambasciatori che partecipano all’edizione 2014 di “Change the world Model Un”, la simulazione di processi diplomatici riservata agli studenti delle scuole e delle università che abbraccia direttamente due continenti: l’Europa e gli Stati Uniti.
Intanto, è in corso a Roma, nella sede generale della Fao, l’edizione italiana dell’evento, mentre a partire da giovedì prossimo il gruppo si trasferirà a New York, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dove in grande gioco formativo gli studenti si sfideranno (rappresentando le varie nazioni del pianeta) sul rapporto intercorrente tra i diritti umani e le infrastrutture tecnologiche.
Change The world Model United Nation debutta nel 2012 e l’edizione 2014 vanta l’alto patrocinio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, inoltre in occasione del ‘model’ in programma alla Fao di Roma sarà diffuso un messaggio di benvenuto del presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.
Proprio nella sede generale della Fao sono previsti gli interventi, tra gli altri, degli ambasciatori Giulio Terzi di Sant’Agata e Guido Lenzi, del docente dell’Università europea di Roma Aniello Merone, del presidente di RaiNet, Carmen Lasorella, di Marcela Villarreal, direttore dell’ufficio sviluppo e partnership della Fao e di Brian Thompson, coordinatore della Seconda conferenza internazionale sulla Nutrizione della Fao.
Oltre al presidente di Diplomatici, Claudio Corbino, in occasione della cerimonia inaugurale in programma venerdì 21 marzo nella sala dell’assemblea generale del Palazzo di Vetro dell’Onu sono previsti gli interventi dell’ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, Sebastiano Cardi, di Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano, del politologo e direttore di Limes, Lucio Caracciolo, del presidente dell’ International Board di Diplomatici, Salvatore Carubba, di Amy Ruggiero, Co-Founder & Managing Director, ed Ahmad Alhendawi della segreteria generale delle Nazioni Unite.
Nata a Catania nel 2000, oggi Diplomatici è presente su tutto il territorio nazionale con sedi operative a Milano,Roma,Catania,Palermo, Napoli, e New York. E’ stata tra la prima associazione a prendere parte alle simulazioni organizzate dall’Onu a nel Palazzo di Vetro e fra le più attive ad avviare anche in Italia il sistema del learn by doing che permette agli studenti di apprendere ricostruendo il funzionamento di importanti enti internazionali.

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Lavoro: da Roma e New York la sfida dei 1500 aspiranti ambasciatori

ADN Kronos

Roma, 18 mar. (Adnkronos/Labitalia) – Sono oltre 1.500, e provengono da 25 nazioni, i giovani aspiranti ambasciatori che partecipano all’edizione 2014 di ‘Change the world model Un’ (Cwmun), la simulazione di processi diplomatici riservata agli studenti delle scuole e delle università che abbraccia direttamente due continenti: l’Europa e gli Stati Uniti. In questi giorni, è in corso a Roma, nella sede generale della Fao, l’edizione italiana dell’evento, mentre a partire da giovedì prossimo il gruppo si trasferirà a New York, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dove in un grande gioco formativo gli studenti si sfideranno (rappresentando le varie nazioni del pianeta) sul rapporto intercorrente tra i diritti umani e le infrastrutture tecnologiche.

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